Economia

BCE e G30: sotto indagine legami Draghi con alta finanza

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

I legami che Mario Draghi ha con il mondo delle banche diventano oggetto di un’indagine: indagine avviata da Emily O’Reilly, responsabile dell’Ufficio Europeo Ombudsman. È lei il mediatore europeo, che ha il compito di lanciare inchieste e far luce sulle denunce di cattiva amministrazione che coinvolgono le istituzioni e le associazioni dell’Unione europea. Sempre lei, in una lettera inviata lo scorso 17 gennaio, ha “chiamato a rapporto” il numero della ‘BCE, informandolo sull’inchiesta avviata in relazione alla “sua appartenenza al Gruppo dei 30 (G30)…così come in merito al coinvolgimento di alti funzionari della Bce nei lavori del G30″.

Il G30 è un gruppo di cui fanno parte prominenti economisti, governatori di banche centrali e banchieri senior che arrivano dal mondo dell’alta finanza, e che dunque ricoprono funzioni negli stessi istituti di credito su cui la Bce esercita la sua supervisione.

Questa la richiesta del primo passo che O’Really ha chiesto alla Bce di fare:

“facilitare l’ispezione di tutti quei documenti rilevanti, in suo possesso, che possano aiutare il mio ufficio a capire a pieno in che modo e fino a quale punto la Bce sia coinvolta nel G30”.

Come riporta il sito Politico, la denuncia è stata presentata all’ufficio di O’Reilly dalla ONG Corporate Europe Observatory (CEO), che aveva presentato nel 2012 una prima istanza avente lo stesso oggetto, poi rigettata.

Così il portavoce della Bce a Politico:

“Il trattato sul funzionamento dell’Unione europea richiede che la Bce mantenga un dialogo con gli azionisti esterni. Il gruppo in questione è un forum molto eterogeneo, che include governatori in carica ed ex governatori delle banche centrali, ministri delle finanze, esponenti del mondo accademico e rappresentanti del settore privati, inclusi i banchieri. Si tratta, come si può notare, di una platea importante con cui avere rapporti, ricordando sempre che ci sono regole e strumenti atti ad evitare apparenti o potenziali conflitti di interessi”.