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Bitcoin & Co: arriva la stretta. Multe fino a 5milioni di euro per manipolazione del mercato

Multe fino a 5 milioni di euro con la possibilità di arrivare a sanzioni anche nel penale per insider trading, divulgazione illecita di informazioni privilegiate o manipolazione del mercato. Queste a grandi linee le indicazioni previste nella bozza del decreto al vaglio del Consiglio dei ministri sul mondo delle criptovalute, Bitcoin e soci, già la prossima settimana e che promette di adottare il regolamento europeo riguardo ai mercati delle cripto-attività, “non ancora regolamentati da atti legislativi dell’Unione in materia di servizi finanziari”.

Bitcoin e non solo: governo studia stretta contro illiceità

Il provvedimento, composto da 48 articoli, mira a colmare la grossa lacuna del mercato delle criptovalute, ossia la mancanza di regolamentazione che è il principale accusato da parte dei detrattori dell’universo cripto. Se le monete digitali permettono di inviare denaro in tutto il mondo senza ricorrere al sistema finanziario tradizionale, diventano spesso arma a disposizione del mondo della criminalità.

Il ruolo di Consob e Bankitalia

Andando nel dettaglio del provvedimento che sarà sottoposto al Cdm la prossima settimana, come rivelano fonti di stampa, in primo luogo si designano la Banca d’Italia e la Consob come autorità di vigilanza sulle attività delle criptovalute per preservare la stabilità finanziaria e garantire un “ordinato funzionamento dei mercati”.
In particolare, come riporta un articolo di Repubblica, “la Consob è competente per quanto riguarda la tutela degli investitori e “l’ordinato funzionamento e l’integrità dei mercati delle cripto-attività” e la Banca d’Italia è competente sulla stabilità “dell’insieme o di una parte del sistema finanziario”.

Consob e la Banca d’Italia, secondo le rispettive competenze, possono “provvedere a rendere pubbliche le informazioni rilevanti” della cripto-attività “offerta al pubblico o ammessa alla negoziazione”. Consob e Banca d’Italia possono inoltre incaricare revisori legali, società di revisione legale o esperti a procedere ad accertamenti, verifiche, indagini o ispezioni per proprio conto “quando sussistono particolari necessità”. Consob e Bankitalia possono richiedere “a revisori o esperti lo svolgimento di specifiche verifiche concernenti l’affidabilità dei presidi di sicurezza e dei sistemi di tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. Possono procedere “anche ad audizione personale nei confronti di chiunque possa essere in possesso di informazioni pertinenti”.

Il quadro sanzionatorio

Il provvedimento prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria “da euro cinquemila fino a euro cinque milioni” per chiunque viola il divieto di abuso e di comunicazione illecita di informazioni privilegiate o di manipolazione del mercato.
Inoltre si dispongono sanzioni alle società che possono anche salire fino al 12,5% del fatturato annuo, a seconda della violazione. Poi c’è anche la reclusione da sei mesi a quattro anni e una multa da 2.066 a 10.329 euro in caso di offerta al pubblico di token in violazione delle norme comunitarie. Infine si prevedono inoltre sanzioni amministrative per omessa collaborazione o mancato seguito dato nell’ambito di un’indagine, un’ispezione o una richiesta.