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Ridimensionamento Bitcoin e criptovalute: il bello e il brutto di SegWit

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A cura di Exante

Il colosso delle criptovalute ha accolto SegWit ad agosto e il gioco di attesa sulla sua efficacia ha avuto inizio. L’idea di adottare SegWit – o Segregated Witnesses – è stata a lungo al centro di dibattiti tra i fan delle criptovalute e i miner sin dal 2015. Il motivo principale: la crescente popolarità di questo moderno metodo di pagamento ha incrementato il numero di di transazioni e il bisogno di uno spazio maggiore per file di dati monetari chiamati blocchi è già diventato più innegabile che mai.

A quanto pare, la dimensione limitata del blocco ha reso la blockchain (il registro digitale in cui vengono contabilizzate le transazioni) più vulnerabile a problemi di software sotto forma di backlog nelle transazioni e attacchi di malleabilità.

In pratica, SegWit è una temporanea divergenza dalla blockchain in cui la criptovaluta utilizza una firma per le transazioni separata per aiutare a fare spazio nella blockchain principale. In termini più semplici, si tratta del ledger separato del miner (che funge da registro contabile per le criptovalute) in cui vengono apposte e utilizzate le firme.

Far fronte ai problemi immediati

Uno dei principali vantaggi dell’applicazione di SegWit nell’ambito delle criptovalute è il risparmio di spazio. Dato che crea un’entità distinta esclusivamente per le firme delle transazioni, ci sarebbe più spazio per ulteriori transazioni che, a loro volta, potrebbero contribuire ad eliminare backlog e ritardi nella blockchain principale.

Offre inoltre una soluzione agli attacchi di malleabilità da parte di terzi che vengono perpetrati comunemente truccando i dati di input e gli ID. Adesso, con le transazioni comuni e i dati dei testimoni che operano in chain differenti, gli hacker non saranno più in grado di capitalizzare sui dati di input truccati a loro vantaggio.

Inoltre, essendoci più spazio per nuove transazioni e venendo eliminato il tempo di attesa, anche i costi delle transazioni verranno ridotti notevolmente. Sebbene questo sia positivo per gli utenti delle criptovalute, i miner (dato che le transazioni input devono essere sempre superiori rispetto a quelle output) guadagneranno adesso di meno rispetto a prima.

Questo perché gli utenti non saranno più costretti ad aderire al metodo replace-by-fee, un sistema con il quale pagano una tariffa aggiuntiva per incentivare i miner a dare priorità alle loro transazioni. Tuttavia, alcuni ritengono che la diminuzione del numero degli utenti disposti a spendere monete extra per questo lusso potrebbe influire sulla sicurezza informatica generale.

Ottenere tariffe ridotte potrebbe dissuadere i miner dal far bene il loro lavoro, se non diminuire totalmente l’interesse pubblico nel mining di criptovalute.

Un effetto a lungo termine

Se l’inserimento del SegWit dovesse avere successo e dimostrarsi efficace, potrebbe verificarsi un’impennata del prezzo del bitcoin. Storicamente parlando, la buona pubblicità è stata sufficiente ad aumentare i prezzi della principale criptovaluta. Questo aumenterà inoltre la fiducia dei consumatori in tutte le criptovalute, compresi gli altcoin più piccoli e sconosciuti.

Ciò inoltre getterà le fondamenta di un ponte più solido per soluzioni di pagamento più sicure, affidabili ed economiche. In primo luogo, è per questo che esiste il bitcoin e le sue molte iterazioni e ciò consente ai consumatori di acquistare e trasferire denaro al di fuori delle norme di un’istituzione finanziaria o di un intermediario senza rinunciare alla sicurezza.

In ultima analisi, l’attivazione di SegWit pone l’intero mercato delle criptovalute più vicino al trovare una vera soluzione alla scalabilità. Soltanto il tempo potrà dirci se un registro digitale separato potrà davvero contribuire ad eliminare ciò che ostacola un ambiente criptovalutario migliore. Infatti, come dicono gli esperti, è troppo presto per dirlo, e tutto ciò che noi utenti possiamo fare per adesso è aspettare.