La Brexit non farà sprofondare il Regno Unito in una situazione disperata. Il paese riuscirà a trovare un modo per cavarsela ed evitare uno scenario distopico in stile Mad Max, il film di fantascienza ambientato in un futuro non troppo lontano in cui la popolazione è alle prese con desolazione, povertà e violenza. Lo dirà oggi David Davis, il capo inglese dei negoziati sulla Brexit.
Rivolgendosi a una platea di imprenditori e dirigenti in Austria Davis spiegherà che le paure legate allo scenario peggiore per Londra sono infondate e che il paese rispetterà sempre i diritti fondamentali dei suoi cittadini in temi cruciali come salute e lavoro. Tra gli argomenti con i quali il segretario della Brexit cercherà di convincere il pubblico c’è il fatto che il governo May ambisce a offrire i più alti standard in materia di diritti dei lavoratori, di norme di regolamentazione della City, di benessere degli animali e dell’ambiente, tutte aree in cui sono possibili miglioramenti.
Nell’ultimo intervento dell’esecutivo della serie “strada verso la Brexit” Davis dirà che “continueremo a rispettare gli standard elevati che ci siamo posti anche dopo l’uscita dall’Unione Europea. So che per un motivo o per l’altro alcuni hanno cercato di mettere in dubbio che queste siano le nostre intenzioni”. Il riferimento è ad alcune ipotesi ventilate da alcuni critici del governo e anche dalla stessa Ue.
“I timori circa una corsa verso il basso si basano su nulla, non rispecchiano quella che è la nostra storia, le nostre intenzioni e i nostri interessi”. In una presentazione agli Stati membri della commissione europea sugli standard di sicurezza sul posto di lavoro, si citava il fatto che dopo la Brexit i rischi di contrarre il cancro per i dipendenti britannici potrebbero essere maggiori.
In una slide si segnala come il Regno Unito potrebbe vedersi costretto a tagliare i livelli di sicurezza e di salute per i lavoratori, portando a un’esposizione maggiore a prodotti chimici e cancerogeni” e che i dipendenti potrebbero vedere ridotti i loro diritti di consulenza nei casi di licenziamento collettivo. Tra le associazioni ed entità impegnate nella lotta all’evasione fiscale, c’è anche chi ha espresso il timore che in un contesto post Brexit Londra potrebbe diventare una sorta di paradiso fiscale.
La tensione per il discorso di Davis si sente ed è palpabile sui mercati finanziari dove la sterlina è sotto pressione. Sul Forex la sterlina sta infatti perdendo terreno, con gli investitori che rimangono preoccupati per una soluzione di addio drastico dall’Unione Europea. La divisa inglese è scesa sotto quota 1,40 dollari e al momento scambia in area 1,394 dollari. Le speculazioni secondo cui la Banca d’Inghilterra alzerà i tassi di interesse stavano aiutando la sterlina nelle ultime sedute, ma oggi la corsa si è interrotta.
L’analista Jasper Lawler di CMC Markets sostiene che le lotte intestine in seno al governo inglese penalizzano la sterlina. Sebbene la banca centrale inglese ha in effetti segnalato che in primavera potrebbe aumentare il costo del denaro, la confusione del governo di Theresa May, la prospettiva di una trattava difficile sulla Brexit e le incertezze sul periodo di transizione successivo all’abbandono dell’UE da parte di Londra, riducono l’appeal della sterlina e oggi la domanda resta contenuta.