La Gran Bretagna lascerà l’UE il 29 marzo del prossimo anno la premier inglese Theresa May ha siglato un accordo con Bruxelles ma ora viene la parte più difficile: convincere il Parlamento. La stragrande maggioranza sia tra i Remainers che tra i Brexiteers ha condannato l’accordo.
Per i Brexiteers è un’ammissione di fallimento, visto che la Gran Bretagna ha accettato incondizionatamente di pagare 39 miliardi di sterline come conto del divorzio e continuerà a pagare a Bruxelles il tributo annuale di circa £ 9 miliardi fino a quando le nuove condizioni commerciali saranno concordate e implementate (il che potrebbe non avvenire mai). Anche ai Remainers non piace, perché è chiaro che la Gran Bretagna si troverà in una posizione molto peggiore rispetto a ora.
Riportando le parole dell’ex ministro degli esteri Boris Johnson, la Gran Bretagna rimane uno stato vassallo dell’Unione europea e peggio ancora, con questo accordo, diverrà uno stato di zombie, una sorta di “uomo morto che cammina” nell’unione doganale. Come scrive anche Goldmoney, la Brexit è come l’Hotel California degli Eagles “Puoi fare il check out ma non andrai mai via” (you can check out but never leave).
Il voto in Parlamento è previsto per l’11 dicembre, dopo un dibattito di cinque giorni e la tattica del governo è di fare affidamento sul fatto che l’accordo della signora May sia l’unico disponibile, l’alternativa è il presunto abisso di un no-deal. L’accordo è così impopolare che già i media dicono che non passerà mai dal Parlamento. Il Daily Telegraph in particolare ha aggregato varie fonti di informazione stimando che ben 21 deputati voteranno a favore e 418 contro. Ma molto può cambiare in due settimane.