NEW YORK (WSI) – Uscire dalla crisi dell’area euro è primordiale per l’Italia: se la situazione dovesse precipitare potremmo rivedere le lire in circolazione e ritrovandoci ad assistere a scene di iperinflazione e di cittadini che si ritrovano improvvisamente impoveriti, dopo che i risparmi di una vita sono evaporati da un giorno all’altro.
Ma il nostro paese e l’area euro possono trovare una via d’uscita, servendosi di uno strumento finanziario che va sotto il nome di Fiscal Money: si tratta del ricorso alla vendita sul mercato di eurobond particolari. Lo Stato o un istituto pubblico emette bond denominati in euro, coperti dal loro valore fiscale, con scadenza superiore a un anno, ma negoziabili sui mercati finanziari e quindi immediatamente convertibili in valuta legale.
Il Fiscal Money è in pratica un’obbligazione garantita interamente dallo Stato come rimborso fiscale, che al contempo non va a gonfiare il debito pubblico, che in Italia supera il 130% del Pil. Per questo motivo è lo strumento ideale per aiutare l’Italia a superare la crisi attuale. Alimenterebbe la domanda e creerebbe nuove risorse senza aumentare il debito pubblico.
Lo sostiene Enrico Grazzini, giornalista e saggista, su Social Europe. Secondo il consulente di strategie di business, il progetto si potrebbe facilmente implementare sia in Italia sia negli altri paesi dell’Eurozona, che potrebbero così scampare alla trappola di liquidità della domanda aggregata. Contribuirebbe inoltre a risolvere il problema della fragilità del sistema bancario italiano, che deve fare i conti con una redditività scarsa, una bassa produttività e una bomba di crediti deteriorati da €360 miliardi.
Stiglitz: Italia non resterà in Eurozona
Intanto un illustre premio Nobel per l’Economia, Joseph Stiglitz, si è unito al coro di chi non crede nella permanenza duratura dell’Italia nell’Eurozona. Questo perché nel nostro paese, la terza economia della regione, l’euro non funziona.
“Quando parlo con gli italiani avverto che le persone lì sono sempre più deluse dall’euro. Scienziati e leader politici sono ampiamente frustrati e delusi dall’unità monetaria”, ha detto Stiglitz in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt, rispondendo a una domanda sulle possibilità che l”Italia rimanga anche in futuro a far parte dell’Eurozona.
“Agli italiani diventa chiaro che l’Italia nell’euro non funziona“, ha proseguito l’ex capo economista della Banca Mondiale, “e questo per gli italiani è emotivamente davvero difficile e si sono rifiutati a lungo di accettare tale convincimento”.
L’economista statunitense si augura di vedere varate delle tanto attese riforme per una maggiore coesione nell’area euro, come unione bancaria e garanzia comune dei depositi. Proprio su questo aspetto non sono mancate le critiche rivolte alla classe politica, giudicata impreparata: “Non sono pronti a portare avanti le riforme necessarie al funzionamento dell’unione monetaria”.