LONDRA (WSI) – Si può considerare Angela Merkel come la prima migrante di alto profilo dell’Europa unita, venendo la Cancelliera tedesca da una famiglia della Germania dell’Est. A inizio anno avrebbe anche potuto essere considerata la politica di maggiore successo del mondo intero.
A causa dell’intensificarsi delle tensioni per l’ondata di migranti in arrivo da Africa e Medioriente, in particolare rifugiati da paesi in guerra come Eritrea e Siria, la leader della locomotiva europea si trova tuttavia in una posizione decisamente più scomoda rispetto a una decina di mesi fa.
Nella migliore tradizione della Germania post bellica, la Germania ha provato ad agire nel rispetto dei diritti umani e seguendo le regole di diritto internazionale, imponendo quote di migranti che ciascuno dei paesi membri deve accogliere.
“Il problema è che ormai il governo Merkel ha perso il controllo della situazione”, si legge in un editoriale del Financial Times molto critico sulla gestione della nuova ondata migratoria.
I costi stanno salendo, i servizi sociali stanno scricchiolando, gli episodi di volenza dell’estrema destra si susseguono uno dietro l’altro e la popolarità della Cancelliera sta perdendo colpi in patria.
Lo Spiegel ha scritto che “la Germania di questi tempi è un posto dove la gente si sente completamnte disinibito e libero di esprimere il proprio odio e xenofobia”.
Anche l’argomento dell’impatto positivo che l’immigrazione ha sull’economia e sulle statistiche demografiche – la Germania insieme a Italia e Giappone rimane una delle nazioni con il più alto tasso di vecchiaia e il più basso tasso di natalità al mondo – sta perdendo peso nelle discussioni politiche, secondo l’editorialista Gideon Rachman del quotidiano britannico finanziario.
“Le paure circa le conseguenze sociali e politiche a lungo termine di accogliere così tanta gente, in particolare dal caos mediorientale, stanno crescendo”. Il tutto mentre i rifugiati arrivano al ritmo di dieci mila al giorno. Per fare un confronto, la Gran Bretagna ha accettato di ricevere 20 mila rifugiati siriani in quattro anni. Con quelle cifre la Germania deve fare i conti in due giorni.
L’Europa è a una svolta. “Dieci anni dopo la salita al potere di Merkel nel 2005, il periodo della Cancelliera ha goduto di momenti di pace, prosperità e rispetto internazionale, mentre i problemi di altre parti del mondo venivano tenuti a distanza di sicurezza”.
“Quell’età dell’oro ora è finita”.
Fonte: Financial Times
(DaC)