“Fine della partita per i lavoratori della Alcoa di Portovesme”, scrive nella sua edizione online il sito Sardegna Oggi. “Ottocento persone finiscono ufficialmente a spasso, dopo tanti anni passati a produrre alluminio. Arriva direttamente dai piani alti della Glencore l’annuncio del “tutti a casa”.
Sassari Notizie riserva al caso un titolo ancora più duro, attraverso le parole proferite dal deputato di Unidos Mauro Pili, che ha commentato la decisione del colosso americano di smantellare la fabbrica di Portovesme, in questo modo:”Finite le prese in giro di Renzi & Company”.
Così Pili:
“Su Alcoa cala vergognosamente la maschera. La decisione di smantellare gli impianti è l’ultimo risultato di una farsa durata 4 anni che ha visto Governo e Regione responsabili e protagonisti di un imbroglio senza precedenti ai danni dei lavoratori e di un intero territorio. Si tratta di una mazzata finale costruita in ogni singola mossa dal governo di Renzi e De vincenti, il governo delle promesse, dei rinvii, delle procedure europee inventate. Un governo che ha trovato una regione complice, inutile e incapace che ha avvallato questa ciclopica presa in giro. Una vertenza gestita da incapaci e avvallata da servi del potere. Si spiega con questo comunicato di Alcoa il motivo per cui Renzi non è venuto a Cagliari, si spiega così perché ha lasciato incerta sino all’ultimo la sua farsa sarda! Sapeva di aver preso in giro i lavoratori di Alcoa, un intero territorio e voleva evitarli alla pari degli inutili vertici della regione che hanno contribuito all’imbroglio con attese interminabili, rinvii, promesse e annunci destituiti di ogni fondamento. Tutto questo con molti complici politici e non solo che hanno retto il gioco di questi signori”.
Ancora Pili:
“Per anni ho denunciato una gestione fallimentare della vertenza Alcoa, per anni ho spiegato che il problema non era quello di cambiare l’insegna dello stabilimento ma di realizzare condizioni credibili per gestire gli impianti. Hanno continuato a prendere in giro tutti! Ho spiegato che l’unica soluzione era quella di far ripartire l’impianto di Portovesme in regime di gestione straordinaria e commissariare l’impianto. Ho presentato una proposta di legge dettagliata in ogni singolo passaggio. Hanno continuato a prendere in giro tutti dicendo che non si poteva fare, mentre lo stesso, invece, facevano per l’Ilva di Taranto! Sono passati quattro anni, ora Alcoa comunica che smantellerà gli impianti entro il 2016. C’è solo una strada ora: il governo deve (DEVE) dichiarare strategico lo stabilimento e farlo ripartire con un piano straordinario per l’alluminio primario. Tutto il resto fa parte delle promesse stupide di quattro governanti incapaci che stanno distruggendo lavoro e sviluppo! Altro che piano Sulcis, con questa ennesima decisione, si segna il tracollo definitivo di un territorio, senza essere stati in grado di costruire alcuna speranza per il futuro”.
E così, mentre si consuma l’ennesima tragedia che piega nuovamente il fronte occupazione Italia, il premier Matteo Renzi è lì, a Ventotene, a dare il benvenuto alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente francese Francois Hollande, con uno sguardo rivolto a cosa scrivono i pronostici sul referendum costituzionale.
Mentre come riporta Sardegna Oggi Rob Bear, vice presidente di Transformation di Alcoa:
“Abbiamo collaborato per quattro anni con il Governo italiano per trovare un acquirente idoneo per lo stabilimento. L’obiettivo adesso è proseguire con l’adempimento dei nostri obblighi e preparare il sito per attrarre nuovi business e opportunità di lavoro. La prima fase della riqualificazione ha riguardato la bonifica del sito, fase che sarà ora affiancata da un processo di dismissione graduale che avrà inizio entro la fine del 2016″.