L’Europa a più velocità trova nuovi sostenitori. All’Italia e alla Spagna, si sono aggiunte Germania e Francia. Quest’ultima tramite il presidente Francois Hollande ha fatto sapere, qualche giorno fa dal vertice di Versailles, che “senza un’Europa differenziata a più velocità l’Europa esploderebbe”.
Parole che, secondo Bernard Guetta, giornalista francese esperto di politica internazionale “sono cariche di senso, non semplici formule” si legge su Internazionale.
“Hollande ha detto la verità, dato che l’unità europea è ormai troppo radicata perché l’Unione resti paralizzata dalla pretesa dell’unanimità. L’Europa unita deve avanzare rapidamente, mostrare la sua efficacia. Il progetto europeo si può disfare a 27, ma può avanzare anche coinvolgendo un numero ridotto di stati”.
“Voglio che ci siano nuove forme di cooperazione differenziata”, ha dichiarato da Versailles, François Hollande. Una visione, condivisa dai leader delle altre tre maggiori economie. “Dobbiamo avere il coraggio”, ha aggiunto Angela Merkel, “ di accettare che alcuni paesi avanzino un po’ più rapidamente rispetto agli altri”. “La Spagna è disposta ad andare avanti nell’integrazione con tutti quelli che vorranno farlo”, ha annunciato Mariano Rajoy. Paolo Gentiloni, dal canto suo, ha parlato di “diversi livelli di integrazione” che permettano di offrire “risposte diverse” a “ambizioni diverse”.
“Affinché questo nuovo progetto prenda forma bisogna prima di tutto che le elezioni olandesi, francesi e tedesche si svolgano regolarmente e non portino al potere eurofobi decisi a uscire dall’Unione. Questa eventualità è esclusa a Berlino, ma non è impossibile all’Aja o a Parigi. Se ciò accadesse l’unità europea tramonterebbe rapidamente, ma se non sarà così, se Marine Le Pen fallisse al secondo turno e i suoi amici olandesi non trovassero alleati con cui governare, allora l’Unione potrebbe cambiare volto e direzione a partire dall’autunno prossimo” ha concluso Guetta.