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Fmi: area Euro ha tanto da imparare, tragga esempio dall’Islanda

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro venerdì listini azionari in calo, penalizzati dai deludenti dati cinesi sulle esportazioni. Tassi tedeschi in calo con spread in aumento: quello Italia-Germania è salito oltre i 455pb. Questa mattina apertura mista per le borse europee e spread poco variati.

Secondo il giornale tedesco Handelsblatt, la Germania potrebbe utilizzare il proprio potere di veto sui pagamenti dell’Efsf se la Grecia non onorerà i propri impegni. Secondo un esponente politico della sinistra tedesca, Sahra Wagenknecht, il meccanismo ESM potrebbe essere messo in discussione qualora la Corte Costituzionale tedesca si esprimesse a favore di un referendum per il suo utilizzo.

Secondo El Confidencial, le banche spagnole non riceveranno fondi prima di ottobre. Il governo non starebbe pensando al momento di attivare il meccanismo che consentirebbe l’utilizzo dei fondi di emergenza stanziati per 30 Mld€ a favore delle banche del paese.

Il Fmi ha dichiarato che alcune lezioni chiave per i paesi dell’area Euro possono giungere dall’esempio dell’Islanda che ha avuto un sorprendente forte recupero dopo il problema sul debito. Il fondo ha dichiarato che i motivi del successo potrebbero essere: 1) l’impegno dell’Islanda nel perseguire il proprio programma; 2) la decisione di imporre perdite agli obbligazionisti invece che ai contribuenti; 3) la salvaguardia del welfare che ha protetto i disoccupati. Sul fronte macro oggi non sono previsti dati di rilievo.

Nel corso della settimana saranno pubblicati i Pil preliminari dei principali paesi dell’area relativi al secondo trimestre, la fiducia degli investitori ed analisti tedeschi (indice Zew), l’inflazione di giugno e la produzione industriale di luglio.

Oggi attesa l’emissione di 8Mld€ di Bot annuali.

Negli Usa listini azionari in rialzo per la quinta settimana consecutiva, sulla scia di aspettativa di intervento da parte delle banche centrali e di alcuni governi come quello cinese. L’attenzione degli operatori rimane focalizzata soprattutto sulle dichiarazioni di membri Fed per anticiparne eventuali cambi di vedute, in attesa dell’importante discorso che Bernanke terrà il 31 agosto in occasione del simposio presso Jackson Hole. In settimana attesi i dati sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione di luglio.

Valute: il cross euro/dollaro durante la notte sembrava volesse superare la soglia dell’1,23, spinto anche dai dati del Pil giapponese, invece rimane immutato ai livelli di venerdì in zona 1,2285. Il livello di supporto si colloca a 1,2260, il livello di resistenza, invece, a 1,2314. Le posizioni speculative segnalano una riduzione di quelle che puntando ad un deprezzamento dell’euro vs dollaro.

Stabile rimane anche il cross euro/yen, 96,2, con il livello di supporto che si avvicina a 96 e quello di resistenza a 96,3. Sul fronte macro, peggiore delle attese il Pil giapponese nel secondo trimestre anche se occorre notare che il dato del primo trimestre è stato rivisto al rialzo. In termini di contribuzione deboli in consumi, bene gli investimenti privati e la domanda pubblica, contribuzione negativa dalle esportazioni nette.

Materie Prime: chiusura di settimana negativa per la maggior parte delle materie prime. Tra i ribassi più pesanti troviamo i cereali (mais -2,2% e grano -3%) dopo il report mensile del Dipartimento dell’Agricoltura Usa che ha evidenziato un calo della produzione nel paese inferiore al previsto. Inoltre il report mostra come il recente rialzo dei prezzi inizi a danneggiare la domanda. Ancora positiva la soia (+0,9%).

Misti intorno alla parità i metalli preziosi, in calo gli industriali. Sul fronte oro da segnalare il nuovo record storico dell’ammontare detenuto da Etf su scala globale. Lieve calo per il petrolio che stamani è nuovamente in rialzo, raggiungendo il massimo dallo scorso maggio. Prosegue la discesa del metallo ferroso, calato ai minimi da 31 mesi, dopo gli acquisti cinesi ai minimi da 3 mesi. La Cina è il principale consumatore al mondo.

I dati sulle posizioni speculative segnalano un incremento del posizionamento rialziste, in particolare sul grano (al massimo dal 2007) e sul petrolio.

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