Metà del popolo tedesco vuole votare sulla permanenza della Germania nell’Europa unita. Saranno contenti quegli economisti che sostengono da tempo che per il bene della regione e soprattutto dell’area euro, l’uscita della Germania e del suo surplus commerciale eccessivo sarebbe la soluzione ideale per poter permettere ai paesi economicamente più deboli e maggiormente indebitati, come l’Italia, di svalutare e diventare più competitivi, liberi dai vincoli di bilancio.
Un sondaggio condotto da TNS Infratest Politikforschung ha evidenziato come il 42% del campione interpellato vorrebbe che si tenesse un referendum sull’appartenenza della Germania all’Unione Europea e che il 62% di loro pensa che l’Unione Europea “si sta dirigendo nella direzione sbagliata”.
Dalla stessa rilevazione è emerso che il 67% degli intervistati vorrebbe un cambiamento della direzione politica della potenza europea – ossia vorrebbe che la Cancelliera Angela Merkel e la sua grande coalizione di governo non venissero rieletti al voto dell’autunno del 2017. Solo il29% del campione giudica “esclusivamente positiva” la permanenza della Germania nell’Ue.
Quasi tutti gli interpellati (il 96%) nel sondaggio dell’istituto indipendente di ricerca vorrebbe che le autorità europee diventassero “più trasparenti e più vicine alla gente”. I risultati sono un colpo duro per Merkel, che è stata criticata aspramente in patria per le sue politiche di apertura nei confronti dei migranti. Un milione di rifugiati e persone in fuga dalle guerre nei loro paesi hanno fatto ingresso nel paese nel 2015.
In vista delle elezioni federali dell’anno prossimo, nel tentativo di riguadagnare popolarità e consensi, alleviando i malumori della popolazione, la Cancelliera sta provando a rivedere la sua strategia. Merkel, per esempio, ha annunciato che deporterà 100 mila migranti arrivati in Germania l’anno scorso.
La Cancelliera si è nuovamente candidata alla leadership della Germania: se vincesse le elezioni per lei sarebbe il quarto mandato consecutivo. Una sua nuova avventura di governo, tuttavia, escluderebbe del tutto la possibilità che si tenga un referendum sull’Unione Europea.