Se il Fondo Monetario Internazionale e le autorità europee non trovano un accordo a lungo termine sulla Grecia per risolvere il nodo del debito pubblico, il paese rischia prima o poi di fare default.
I giornali e media mainistream hanno smesso di parlare della crisi del debito della Grecia e del rischio di un’uscita di Atene dall’area euro (Grexit) dopo che i creditori della troika e la Grecia hanno stretto un’intesa per una nuova tranche di aiuti da 8,3 miliardi di euro, che consentirà allo Stato ellenico di finanziare il suo debito pubblico e i servizi pubblici alla popolazione.
Il governo Tsipras in Grecia, che altrimenti avrebbe finito i soldi a luglio, ha salutato con favore l’accordo che impedisce un default estivo delle sue finanze, ma è consapevole che il problema principale rimane irrisolto, dice Mohamed El-Erian, chief economist e consulente di Allianz.
Il debito pubblico è tuttora enorme e insostenibile, come ha anche riconosciuto l’Fmi, ma l’Europa – e in particolare la Germania – non sembra pronta a fare concessioni sul versante della ristrutturazione e dell’allungamento delle scadenze del debito pubblico.
L’ex Ceo di PIMCO sostiene che l’Europa deve abbassare le sue richieste e tenere conto degli aiuti di cui la Grecia ha veramente bisogno. Il debito pubblico è insostenibile e continuare a fornire sostegno finanziario in cambio di austerity non fa altro che rimandare la risoluzione dei problemi economici del paese più indebitato d’Europa (rapporto tra Pil e debito del 179% nel 2016 secondo i dati Eurostat).
“Per le persone che seguono la tragedia economica greca da tanti anni, la presa di posizione europea continua a sfidare le leggi della logica economica. È così per una semplice ragione: i politici europei si preoccupano delle conseguenze politiche che avrebbe in patria un eventuale “perdono” del debito greco, specialmente in vista delle elezioni federali di settembre in Germania“.
Se la Germania facesse un favore alla Grecia, puntualizza El-Erian, “potrebbe compromettere la credibilità dei partiti al governo e fornire slancio e capitale politico, invece, ai movimenti estremisti” anti europei – popolari soprattuto in Francia e in Italia ma il cui successo non è da sottovalutare nemmeno in Germania.
Lo stesso El-Erian riconosce che concedere alla Grecia di ridurre il suo debito senza pagare per questo, sarebbe ingiusto e incentiverebbe altri a fare lo stesso oppure a pretendere un simile trattamento. Tuttavia “arriverà il momento in cui non perdonare il debito farà ancora più danni“.
“Le autorità europee sanno bene che la Grecia si trova da tempo allo stesso stadio” in una situazione di inferiorità, in cui “il paese è in una condizione permanente di dipendenza, sotto la tutela dell’area euro. Ma sembrano incapaci di agire” per cambiare le cose per il meglio.