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Kerviel: tutto da rifare. SocGen sapeva e ha manipolato inchiesta

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PARIGI (WSI) – Spiata a sua insaputa, messa sotto registrazione illegalmente, la procuratrice di Parigi ha fatto dichiarazioni che nessuno avrebbe dovuto intendere. Nella testimonianza esclusiva, Chantal de Leiris racconta come l’inchiesta su Kerviel sia stata manipolata dalla banca per la quale lavorava, Societe Generale, e pertanto andrebbe fatta ricominciare da capo.

La registrazione è clandestina, non ufficiale. Ma rischia di fare saltare l’indagine sul buco creato dalle puntate azzardate dell’investitore Jérome Kerviel, 39 anni, e far ripartire così tutto l’iter giuridico. Ad essere decisiva potrebbe essere per l’appunto la testimonianza offerta a sua insaputa da Chantal de Leiris.

Potrebbe fare la differenza anche perché è proprio l’ex procuratrice ad aver seguito l’inchiesta sulle enormi perdite subite in Borsa da Societe Generale.

Una registrazione audio di 40 minuti di cui sono entrati in possesso il quotidiano free press ’20 Minutes’ e la testata francese di inchieste ‘Médiapart’ rivela come le indagini sul trader siano state manipolate da Societe Generale e, sopratutto, che la banca sapeva tutto circa le operazioni del trader. Kerviel, quindi, sarebbe stata la classica vittima sacrificale.

A marzo di due anni l’investitore è stato condannato a cinque anni di carcere in via definitiva, tre da scontare e due sospesi grazie alla condizionale, per frode e “abuso di fiducia”. A sentire i giudici i suoi capi non diedero nemmeno un tacito assenso a speculare in modo eccessivo. Il buco creato dalle somme investite è responsabilità dell’ex trader.

Con il senno di poi si scopre invece che Kerviel è stato probabilmente fin da subito indicato come il capro espiatorio, che avrebbe dovuto pagare per un affare molto più grande di lui.

“Societe Generale sapeva, è evidente!”

Chantal de Leiris è stata registrata a sua insaputa il 17 giugno 2015 da Nathalie Le Roy. Ex comandante della guardia di finanza francese (‘Brigade financière’) la poliziotta è stata licenziata a marzo dell’anno scorso subito dopo aver reso pubblici i dubbi che nutriva sull’inchiesta Kerviel che stava dirigendo.

Convinta di essere nella ragione, ha deciso di continuare le indagini da sola, fuori dal quadro giuridico classico. “Non avendo nessuno a cui appoggiarmi, ho preso la decisione di fare ascoltare la registrazione a David Koubbi, l’avvocato di Jérôme Kerviel, in modo che fosse poi lui a renderla pubblica”, confida Nathalie Le Roy in un’intervista concessa a ’20 Minutes’.

Gli elementi contenuti nella registrazione audio mostrano chiaramente come il dossier sia stato in un certo senso ‘manomesso’, dal momento che è stato influenzato da una serie di errori commessi. Primo fa tutti il fatto che “Societe Generale sapeva, è evidente!”