Il Libano, un paese in completo caos politico, potrebbe essere il teatro di una nuova guerra per procura nella polveriera mediorientale, palcoscenico di un conflitto tra Israele e sauditi da una parte, e Iran e Hezbollah dall’altra. Mentre circolano voci circa il fatto che il premier dimissionario libanese Hariri sia detenuto agli arresti domiciliari in Arabia Saudita contro la sua volontà, il leader del braccio armato sciita di Hezbollah ha accusato il paese del Golfo di aver dichiarato guerra al Libano con le sue azioni.
Il segretario di Stato Usa Rex Tillerson ha diffuso un comunicato sulla situazione tesa in Libano in cui si avverte di non usare il paese dei Cedri come luogo per lanciare una guerra per procura tra forze straniere. Israele e Arabia Saudita, nemici storici, stanno mettendo da parte le loro divisioni per conseguire un obiettivo comune: indebolire la presenza dell’Iran in Siria, Iraq e Libano. Tillerson, ex Ceo di Exxon Mobil, ha dichiarato che le nazioni straniere non hanno un ruolo legittimo da svolgere nel paese.
Le tensioni sono palpabili anche in Occidente. Prima del comunicato del governo Usa, il presidente francese Emmanuel Macron si è recato in Arabia Saudita in settimana per intavolare colloqui bilaterali con i nuovi vertici del regno del Golfo ricco di risorse petrolifere. A dimostrazione del grado di nervosismo nella regione, ai cittadini dei paesi del Golfo è stato consigliato di lasciare il Libano dove non è possibile garantire la loro incolumità.
In un intervento televisivo nel giorno in cui Hezbollah commemora il “giorno dei martiri” Hassan Nasrallah ha lanciato un avvertimento a Israele, aggiungendo che i sauditi sono arrabbiati perché “i loro sogni non si sono avverati in Siria e in Libano”. “Israele non vuole una guerra con Hezbollah perché è consapevole di quali sarebbero i costi”, ha detto il leader di Hezbollah.
Un altro fronte caldo della guerra internazionale in Medio Oriente è lo Yemen. Nasrallah ha detto che gli yemeniti hanno la possibilità di costruire missili, negando le accuse rivolte a Hezbollah da Riyad riguardanti un presunto missile sparato contro la capitale saudita.
Dai cable diplomatici top secret pubblicati da Channel 10 News giorni fa e che sono stati inviati da Israele ai suoi ambasciatori è emerso che Tel Aviv sta aiutando i sauditi nella guerra contro i ribelli Houthi – sciiti e filo iraniani – nel paese.
Dopo che il Regno saudita, per voce del ministro degli Affari del Golfo Thamer al-Sabhan, e Hezbollah si sono reciprocamente accusati di aver dichiarato guerra l’uno all’altro, il passo è breve per passare dalle parole ai fatti: il Medio Oriente è un’altra volta sull’orlo di un conflitto potenzialmente catastrofico.