Economia

Manovra, governo bastonato da Corte Conti e Bankitalia

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La legge di bilancio non ha risorse sufficienti e non presenta misure a sostegno delle famiglie eterogenee e abbastanza efficaci. Mentre rimane aperto il nodo delle coperture, il governo Renzi rischia di essere formalmente richiamato all’Eurogruppo in corso oggi, con una procedura di deficit eccessivo.

Non sono buone le notizie che arrivano da Bankitalia, Corte dei Conti e Bruxelles sulla manovra finanziaria del governo per il 2017, anno in cui difficilmente si raggiungerà una crescita del Pil del +1% come prevedono le autorità italiane, secondo le stime Istat, in cui vengono citati fattori interni ma soprattutto esterni.

Quanto alle coperture della legge di bilancio, sono diversi i problemi che rimangono ancora irrisolti, secondo Bankitalia e la Corte dei Conti. Durante l’audizione alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera sulla legge di bilancio, il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scarfizzi ha detto:

“Sul fronte delle coperture emergono taluni elementi di problematicità che inducono a qualche approfondimento”. Il punto è che “le maggiori spese sono compensate per meno della metà da tagli” di fronte a vincoli stringenti per i conti pubblici e al “probabile riorientamento della intonazione della politica monetaria” che farà “venire meno i positivi riflessi sul servizio del debito“.

Di conseguenza, “sarebbe opportuno innanzitutto un attento monitoraggio dell’efficacia delle misure volte al recupero del gettito fiscale” presenti nella manovra 2017. A tal proposito, “le scelte operate con la legge di bilancio si muovono su un terreno oggettivamente difficoltoso poiché nel passato non sempre i risultati sono stati all’altezza delle attese”.

Un analogo problema è stato sollevato dal vice direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, nel corso della stessa audizione:

“Parte delle coperture ha natura temporanea. La diminuzione del disavanzo rispetto al 2017 avviene grazie all’attivazione delle clausole di salvaguardia, abolite per il 2017, ma confermate per il 2018 e ulteriormente inasprite per il 2019. Se si vorrà in futuro evitare, come in passato, l’attivazione delle clausole di salvaguardia sarà necessario il reperimento di risorse alternative”.

Equilibrio dei conti pubblici a rischio

Le nuove misure a sostegno delle famiglie che il governo Renzi ha affiancato quelle già esistenti, “sono di modesta entità, frammentarie e non selettive dal punto di vista dei mezzi”, mentre l’effetto delle misure contenute nella legge di bilancio “sull’equilibrio dei conti non è privo di rischi“. Sono le rilevazioni principali fatte dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio nel corso della medesima audizione svoltasi oggi alla Camera.

La bocciatura dell’Ufficio parlamentare è senza appello: il governo è reo di aver assunto di impegni permanenti dal lato delle spese correnti (in particolare per le pensioni e il pubblico impiego) compensati solo in parte da entrate permanenti e certe”.

In particolare, ha osservato il presidente Giuseppe Pisauro, “il mantenimento della clausola di aumento dell’IVA e, anzi, il suo rafforzamento nel 2019 con la finalità di garantire la tenuta dei conti rendono difficile identificare gli obiettivi della programmazione di bilancio di medio termine”.

Le misure per aiutare le famiglie “andrebbero valutate alla luce dei provvedimenti in corso di esame parlamentare in materia di sostegno alla famiglia. Andrebbero ad affiancare e talvolta a sommarsi a misure già esistenti sottraendo risorse al raggiungimento di finalità non ancora assolte”.