Mercati europei positivi, dopo gli acquisti che hanno interessato la maggior parte dei principali listini azionari asiatici. Oggi Wall Street rimarrà chiusa, in occasione della festività nazionale del President’s Day.
Dal fronte delle M&A, si mette in evidenza anche oggi Unilever, dopo la notizia dell’offerta di acquisizione arrivata dal colosso americano Kraft Heinz per 143 miliardi di dollari, immediatamente rifiutata. Il mercato aveva scommesso sul rilancio dell’offerta, ma Kraft avrebbe deciso di gettare la spugna, dopo che la rivale anglo-olandese ha affermato che non intravedere alcun guadagno di carattere finanziario o strategico per i suoi azionisti, da una combinazione eventuale degli asset. Secondo alcune fonti segnalate da Bloomberg, nelle trattative proseguite tra le controparti nel fine settimana, sarebbero stati 3G Capital e Berkshire Hathaway di Warren Buffett, alla base del no di Unilever a Kraft, rendendo una transazione amichevole impossibile.
A Piazza Affari, occhi puntati sulle indiscrezioni relative al risiko assicurativo Generali–Intesa SanPaolo, ma anche agli ultimi dettagli su come starebbe andando l’aumento di capitale di UniCredit. Focus sui movimenti dei titoli, quotati sul Ftse Mib .
Tornando ai mercati asiatici, il Nikkei 225 ha chiuso praticamente piatti. In Europa, in vista delle elezioni francesi, i bond dei debiti sovrani dei paesi periferici rimangono sotto stretta osservazione. Altro tema caldo è il ripresentarsi del rischio Grexit.
Sul fronte delle materie prime, si mettono in evidenza le previsioni degli analisti di Citi, secondo cui la crescita della domanda sostenuta dalla Cina consentirà ai prezzi globali del rame di segnare un balzo +33% entro il 2020. Sul London Metal Exchange le quotazioni del contratto del rame a tre mesi oscillano attorno a $5.996 la tonnellata, dopo aver testato lo scorso 13 febbraio il record in 21 mesi a $6.204. Guardando alla ripresa della domanda cinese, Citi Research prevede che, nel corso del 2017, il mercato di rame passerà in una condizione di deficit per la prima volta in sei anni.
“L’offerta di rame è destinata a sottoperformare la domanda per gran parte dei prossimi cinque anni. Con l’economia globale che riparte dopo diversi anni in fase di stagnazione, la ripresa interesserà anche l’outlook per i prezzi del rame. La combinazione di una domanda cinese più forte delle attese, l’assenza chiara di un’accumulazione di scorte visibile sul mercato del rame, e la reflazione in Usa successiva alla vittoria di Trump alle elezioni hanno già innescato un momentum positivo per i prezzi a fine 2016”. Secondo Citi, i prezzi del rame oscilleranno sopra $6.000 nel secondo semestre del 2017, per salire vicino a $7000 prima della fine dell’anno, e sorpassare quota $8.000 entro la fine del 2020.
Lasciate qui sotto commenti, news e rumor dalle sale operative, consigli, strategie di investimento, le vostre esperienze e tutto quello che vi passa per la testa. Tutti gli aggiornamenti di borsa sul LIVE BLOG (SOTTO), con flash di notizie e grafici.