Diamanti, Copem Group sbarca ad Anversa. Obiettivo: potenziarsi in Europa
Approda ad Anversa, la città dei diamanti per antonomasia, anche Copem Group, holding di imprese attive da oltre 40 anni nel settore del Diamond Business.
La società guidata dal Presidente Eitan Dokhanian e da suo figlio Raz Dokhanian, Amministratore Delegato, grazie a un affinato piano industriale ha registrato una crescita pari al 300% negli ultimi 10 anni, conquistando un ruolo di primo piano nella fornitura di diamanti alle principali aziende produttrici di gioielli in Italia.
Due anni dopo il suo sbarco in Italia, la divisione ITC Diamond Investment si è distinta sul mercato dei diamanti da investimento grazie a un progetto caratterizzato da un eccellente servizio di conservazione del patrimonio nel medio e lungo termine. Con l’arrivo nella capitale mondiale dei diamanti, l’obiettivo – come ha spiegato il presidente Eitan Dokhanian, è quello di ingrandire ulteriormente il business.
“Copem Group – dice il presidente in una nota – sviluppa la sua attività in tutti i rami del Diamond Business assumendo un ruolo internazionale di primo piano e con progetti ambiziosi che sono al passo e in perfetta sintonia con un mondo, quello dei diamanti, in continua rapida trasformazione. L’obiettivo di Copem Group è quello di potenziare il servizio verso i produttori di tutta Europa”.
“Copem Group – aggiunge l’amministratore delegato Raz Dokhanian – si è dotata di un business model tale da essere in grado di soddisfare le aspettative e le esigenze di ogni paese europeo, contribuendo a garantire una significativa e ambiziosa crescita del gruppo a livello internazionale”.
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La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.
A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.