Non solo le banche ma tutta l’Italia, e con essa tutta l’Europa, è finita nel mirino di Ray Dalio, numero uno dell’hedge fund più grande al mondo, Bridgewater (160 miliardi di dollari in gestione).
Stando a una ricostruzione di Bloomberg, il suo fondo speculativo avrebbe puntato circa 1,4 miliardi di dollari contro l’Italia, scommettendo su un forte ribasso delle quotazioni delle principali società quotate a Piazza Affari.
È dei giorni scorsi la notizia che nel mirino del fondo era finita Intesa Sanpaolo. Oltre alla banca guidata da Messina Dalio ha aperto una posizione ribassista sul settore finanziario italiano per più di 700 milioni (UniCredit, Banco Bpm, Pop Emilia, Ubi Banca e Generali Assicurazioni), altri 610 milioni sarebbero poi stati investiti contro il settore energetico: $300 milioni contro Enel e più o meno altrettanti contro Eni.
Ma la puntata di Dalio, come dicevamo, non si ferma in realtà soltanto all’Italia. Secondo i commentatori di mercato, agendo in questo mondo il fund manager – che ultimamente, impegnato com’è nella promozione del suo nuovo libro sta ottenendo risultati molto meno brillanti del solito – sta di fatto remando contro l’intera Eurozona.
“Come reagiranno Roma, Bruxelles e Francoforte? Non possono certo ignorare il primo hedge fund al mondo. Sarà necessario pompare denaro fresco in Italia. E Merkel non ne sarà felice”, osserva Raul Ilargi Meijer sul blog finanziario The Automatic Earth.
Dal punto di vista prettamente operativo di un trader a caccia di rendimenti, che vuole fare acquisti oggi sul mercato, in Europa ci sono certamente maggiori opportunità rispetto a Stati Uniti o altri paesi industrializzati in termini di rapporto tra prezzo e ritorno dell’investimento: detto questo se c’è una regione ancora carica di incertezze, politiche ed economiche, questa è senza dubbio l’Europa.