Un recente report dell’Institute on Taxation and Economic Policy ha aggiornato i dati sulle shell companies basate nei paradisi fiscali e riferibili alle grosse società statunitensi. Il report Offshore Shell Games 2017 stima a 100 i miliardi di imposta federale sul reddito evasa attraverso questo metodo: 366 fra le maggiori 500 companies americane per fatturato dispongono di sussidiarie basate nei paradisi fiscali come le Isole Cayman. In termini di cash offshore la società numero uno è Apple, con 246 miliardi di dollari. Ma la società che possiede il maggior numero di sussidiarie nei “tax havens” è Goldman Sachs: 905, di cui 511 basate proprio alle Isole Cayman,183 in Lussemburgo, 52 in Irlanda e 41 alle Mauritius. Segue in classifica un’altra banca, Morgan Stanley, a quota 619.i.
Nel report si legge che la base preferita per le attività offshore delle companies americane non è, però, un microstato dei Caraibi, bensì l’Olanda: “Oltre la metà delle società Fortune 500 riportano almeno una sussidiaria nei Paesi Bassi”, mentre “circa il 57%” ne hanno almeno una “o alle Bermuda o alle Cayman”.
“Le Società del Fortune 500 detengono più di 2.600 miliardi di dollari in profitti accumulati offshore per scopi fiscali. Appena quattro di queste società, Apple, Pfizer, Microsoft e General Electric, rappresentano un quarto di questo totale”, si legge nel report.
Quanti sono i soldi sottratti alle casse pubbliche americane? Se venissero rimpatriati tutti i depositi delle società offshore delle companies del Fortune 500, ha stimato l’Institute on Taxation (basandosi sui dati disponibili delle 58 multinazionali che hanno dichiarato quante tasse sono state versate offshore) verrebbero recuperati ben 752 miliardi di dollari. Per fare un paragone, si stima che il deficit pubblico del 2017, negli Usa, sarà intorno ai 440 miliard