Crisi dei debiti sovrani, ci risiamo? La fuga dal rischio sta indiscutibilmente premiando in queste ore quegli asset che sono considerati più sicuri nel mercato dei titoli di stato, ovvero i Treasuries Usa e i Bund tedeschi.
Le vendite stanno invece colpendo, di nuovo, i bond dei paesi più vulnerabili agli attacchi speculativi, sia per i loro bilanci in profondo rosso, che per gli eventi politici che direttamente li interessano, come le elezioni in Olanda, le elezioni in Francia e l’incognita delle elezioni anticipate in Italia.
L’escalation delle tensioni sui debiti sovrani italiani, francesi e olandesi è chiaramente visibile in una fetta di mercato che, dopo essere stata attentamente monitorata durante la crisi del 2012, è finita dietro le quinte: quella dei cds, ovvero dei credit default swap, contratti acquistati da chi vuole assicurarsi dal rischio di default di un determinato paese. Ovviamente, più alta è la richiesta per tutelarsi contro l’eventuale rischio default, maggiore è il valore di questi contratti.
Bloomberg in un grafico mette in evidenza come il rischio che alle prossime elezioni di Francia e Italia vincano i partiti e i movimenti contro l’Ue e l’ euro abbia già portato i cds sui bond francesi e italiani al massimo in quattro anni.
Dai dati di Bloomberg emerge che i cds sui bond della Francia a cinque anni sono saliti a 70 punti base, al record dal 2013, segnando un balzo di 30 punti base soltanto in questo mese. I cds italiani viaggiano a 183 punti base, anch’essi vicini al massimo in quattro anni.
I dati raccolti da Depositary Trust & Clearing mostrano inoltre che nel mese di febbraio i volumi di scambio settimanali dei cds sul debito francese sono più che raddoppiati rispetto a gennaio, volando al valore di $1,1 miliardi.
In crescita anche il trading sui cds del debito italiano, il cui valore ha testato nell’ultima settimana di gennaio quota $5,3 miliardi, al valore più alto in più di un anno.
Boom infine per i volumi sui contratti per assicurarsi contro il rischio default dei bond olandesi, che la scorsa settimana sono saliti su base settimanale di quasi +80%.