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Skripal avvelenato in macchina: novità su caso ex spia russa

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Si fa ogni giorno più complicato il caso dell’ex spia russa Sergei Skripal, ucciso insieme a sua figlia nella cittadina di Salisbury, nel sud dell’Inghilterra. Secondo le ultime ipotesi, i due potrebbero essere stati esposti all’agente nervino che si ritiene responsabile della loro morte tramite l’impianto di aerazione della loro macchina, la Bmw di Skripal. Sarebbe questa la pista seguita ora dai Servizi segreti britannici, secondo quanto riferito dall’emittente Abc News e riportato dal giornale The Telegraph.

Il veleno sarebbe stato fatto circolare nell’impianto di aerazione sotto forma di polvere. L’idea della valigia di Yulia Skripal impregnata della sostanza letale non è quindi più la versione principale dei fatti come era sembrato negli scorsi giorni. I funzionari dell’intelligence citati come fonte da Abc News hanno detto che ora hanno “un quadro più chiaro di come è stato condotto l’attacco” con questa “sostanza della Guerra Fredda”.

Secondo ABC News, gli investigatori britannici stanno lavorando a stretto contatto con gli esperti statunitensi in materia di guerra chimica. Alcuni giorni fa il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson ha affermato che la Gran Bretagna ha prove che nell’ultimo decennio la Russia stia “creando e accumulando” l’agente nervino di Novichok usato nell’attacco. Secondo il governo del Regno Unito è “assolutamente probabile” che l’ordine di uccidere l’ex spia russa sia partito direttamente da Vladimir Putin.

L’avvelenamento di Skripal su suolo britannico ha portato i rapporti fra Regno Unito e Russia a livelli alti di tensione, culminati nell’espulsione dal Regno Unito di 23 diplomatici russi. Dopo la notizia della morte dell’ex spia, Vladimir Chizhov, ambasciatore russo presso l’Unione europea, ha dichiarato che la Russia ha interrotto la produzione di agenti chimici nel 1992. “Oggi c’è solo un paese che continua a conservare le scorte chimiche, e cioè gli Stati Uniti d’America”, ha detto Chizhov.