ROMA (WSI) – L’Italia nel 2018 sarà parte di uno dei quattro battaglioni dell’Alleanza inviato al confine europeo con la Russia. Ad annunciarlo Jens Stoltenberg, segretario della Nato in visita a Roma e intervistato da La Stampa.
“Apprezzo pienamente l’ottimo contributo dell’Italia all’Alleanza. È in Afghanistan come in Kosovo. Ospita molte installazioni, a partire dal comando di Napoli. Presto arriverà la sorveglianza del territorio con aerei e droni, a Sigonella. Nel 2018 sarete nella “punta di lancia” e nei battaglioni baltici (…) Una presenza simbolica che tuttavia, serve a dimostrare che ci siamo e siamo uniti, che abbiamo una difesa forte che garantisce la deterrenza, mentre vogliamo tenere aperto il dialogo col Cremlino. Sempre nel 2018 l’Italia sarà nazione guida nel Vjtf (la Task Force di azione ultrarapida)”.
Stoltenberg rassicura che nonostante l’escalation tesa fra la Russia di Putin e Washington, non siamo all’inizio di una nuova guerra fredda.
“Non siamo nella Guerra fredda, ma non c’è nemmeno il partenariato a cui lavoriamo da anni. Attraversiamo un territorio nuovo, è un sistema di relazioni con Mosca mai visto sinora (…) La Nato deve essere in grado di adattarsi e rispondere alle sfide. Il messaggio è “Difesa e dialogo”. Non “Difesa o dialogo”. Sinché la Nato si dimostra ferma e prevedibile nelle sue azioni sarà possibile impegnarsi in contatti concreti con la Russia, che è il nostro vicino più importante. Non possiamo in alcun modo isolarla, non dobbiamo nemmeno provarci. Ma dobbiamo ribadire con chiarezza che la nostra missione è proteggere tutti gli alleati. Che serve una forte Alleanza non per provocare una guerra, ma per prevenirla. La chiave è la deterrenza, un concetto che si è dimostrato valido per quasi settant’anni”.
Il segretario della Nato sottolinea che la responsabilità è prevenire la guerra e conservare la pace e l’unica minaccia imminente per gli alleati è solo quella terroristica e non militare.
“Dobbiamo essere forti, calmi, uniti e determinati. È così che si prevengono i conflitti. La Nato deve rafforzare la Difesa e fare il possibile per avere una relazione di maggiore cooperazione con la Russia (…) La risposta è evitare di aumentare le tensioni. Essere fermi, ma affermare che non vogliamo alcuno scontro”.
In merito poi all’auspicio che gli alleati spendano il 2% del Pil per la Difesa, le parole del segretario della Nato sono chiare:
“Non piace a nessuno aumentare le spese militari. Quando ero ministro delle Finanze negli Anni Novanta le ho tagliate. Ma era un altro tempo. Ora non si può. Bisogna aumentare la spesa. Non perché ci piace, ma perché una Difesa forte previene i conflitti”.