ROMA (WSI) – Quando si dice che l’austerity uccide – ed è una frase che è stata ripetuta diverse volte in questi ultimi anni in Eurozona – non si fa riferimento solo agli effetti che recessione, disoccupazione e soprattutto tasse hanno sui portafogli dei cittadini. L’austerity uccide davvero, prostrando il corpo e la mente. E questa volta ad ammetterlo è la banca centrale di un paese che più di tutti ha sofferto il giogo dell’austerity. Giogo imposto dalla troika, ovvero dall’asse Bce – Ue e FMI.
E’ la banca centrale della Grecia, che ha pubblicato l’analisi nel suo rapporto sulla politica monetaria del 2015-2016. E che, nel capitolo “Riforme sulla salute, sulla crisi economica e l’impatto sulla salute della popolazione” presenta il quadro drammatico venutosi a creare con l’imposizione dell’austerity nel paese.
L’istituto, in realtà, non ha usato precisamente la frase “l’austerity uccide”, per ovvi motivi di natura politica. Ma le conclusioni del rapporto, così come sono state presentate, non lasciano spazi a dubbi.
Così KeepTalkingGreece.com:
“Le conclusioni di quel capitolo sono scioccanti, e confermano quanto leggiamo in giro e ci sentiamo dire da amici e parenti, ormai da anni: ovvero, che lo stato di salute fisica e mentale dei greci continua a subire una fase di deterioramento, in parte a causa dell’incertezza sull’economia, dell’elevato tasso di disoccupazione, dell’incertezza sul lavoro, del calo del reddito e della costante esposizione allo stress. In parte anche a causa di problemi economici che hanno portato chi è malato a rinunciare alle cure mediche, sulla scia anche dei tagli incredibili che hanno colpito la sanità pubblica“.
Per avere un’idea di quanto sta accadendo in Grecia, basta fare riferimento a quanto afferma nel suo rapporto la banca centrale:
- Il numero di suicidi è aumentato.
- La mortalità infantile è anch’essa salita, di quasi il 50%, principalmente a causa dei decessi di bambini di età inferiore a un anno e al declino delle nascite, pari a -22,1%. Il tasso di mortalità infantile è salito dal 2,65% nel 2008 al 3,75% nel 2014.
- In aumento i casi di persone affette da disturbi mentali, soprattutto dalla depressione. L’aumento è stato il seguente: si è passati dal 3,3% del 2008 al 6,8% del 2009, all’8,2% nel 2011 e poi al 12,3% nel 2013. Nel 2014, il 4,7% della popolazione sopra i 15 anni ha dichiarato di soffrire di depressione, contro il 2,6% del 2009.
- Crescita delle malattie croniche approssimativamente del 24%
La banca centrale della Grecia ha fatto notare che i:
“forti tagli alla spesa pubblica non sono stati accompagnati dal cambiamento e miglioramento del sistema sanitario, al fine di limitare le conseguenze (negative) per i cittadini più deboli e per i gruppi più vulnerabili della società”.
Il report della banca centrale è in linea con i sondaggi condotti dalle Autorità statistiche della Grecia (ELSTAT), secondo cui.
- Aumento significativo +24,2% di persone di età superiore ai 15 anni che soffrono di problemi cronici di salute o di malattie croniche.
- Aumento superiore a +15% di persone costrette a limitare le loro attività a causa di problemi di salute, nel 2014.
- La percentuale di bambini nati sotto peso (inferiore ai 2,5 kg) è aumentata nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010 del 19%.
Citando i dati dell’Ocse del 2013, la Banca centrale della Grecia ha sottolineato inolttre che il 79% della popolazione greca non ha accesso ad alcuna forma di assicuazione e, a causa della disoccupazione di lungo periodo, non può permettersi medicine e trattamenti sanitari.
Un altro sondaggio condotto nel 2014 dall’ELSTAT ha rilevato che parte della popolazione con età superiore ai 15 anni necessitava di cure mediche ma non è riuscita a curarsi per mancanza di soldi. Precisamente:
- Il 13% della popolazione non ha ricevuto cure o trattamenti medici.
- Il 15,4% della popolazione non ha ricevuto trattamenti per la cura dei denti.
- Il 4,3% della popolazione non ha usufruito di servizi di salute mentale.
- L’11,2% non è riuscito ad acquistare i medicinali prescritti dai dottori.