NEW YORK (WSI) – Visita storica del presidente americano Donald Trump in Arabia Saudita. E la prima volta che un presidente americano sceglie l’Arabia saudita come meta della sua prima visita internazionale. Una visita che passerà alla storia anche perché segna il suggellamento di un accordo tra Stati Uniti e sauditi sugli armamenti, per cui Riad comprerà armi e sistemi di difesa dagli Stati Uniti per 110 miliardi di dollari, ma con l’obiettivo di arrivare alla cifra record di 350 miliardi di dollari in dieci anni.
Il discorso di Trump era particolarmente atteso non solo perché ha segnato un punto di rottura indissolubile con il nuovo predecessore, Barack Obama, ma anche perché l’incontro velava un certo imbarazzo dell’amministrazione Trump visto che in campagna elettorale il tycoon non aveva risparmiato attacchi ai sauditi considerati finanziatori dell’Isis.
“Gli islamici ci odiano “aveva twittato Donald Tump in più occasioni e in più occasioni aveva indicato proprio l’Arabia Saudita come uno dei paesi responsabili dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Ora però il vento è cambiato e non solo Trump si rimangia le parole ma riesce a strappare a Riad un mega accordo sulle armi con cifre da capogiro.
“Possiamo prevalere su questo male solo se le forze del bene sono unite e forti (…) Il terrorismo si è diffuso nel mondo intero ma il cammino verso la pace comincia qui (…) L’America è pronta a stare dalla vostra parte, in nome degli interessi comuni e della sicurezza. Ma le nazioni del Medio oriente non possono aspettare che sia la forza dell’America a schiacciare questo nemico per loro. Le nazioni del Medio Oriente devono decidere che futuro vogliono essere per se stesse, per i propri figli (…) I leader religiosi devono essere chiari: la barbarie non vi darà alcuna gloria, se scegliete il terrorismo la vostra vita sarà vuota, sarà breve, al vostra anima sarà condannata”.