Economia

I 10 atenei che assicurano maggiori guadagni e carriera

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L’università costituisce un importante investimento per ogni famiglia. Soprattutto quando gli studenti frequentano degli atenei lontani da casa ed è necessario prendere in considerazione, tra le spese da sostenere, anche quelle relative all’alloggio. Ma quanto tempo ci vuole per riuscire a rientrare dell’investimento effettuato per frequentare l’università?

A dare una risposta a questa domanda ci ha pensato l’Osservatorio JobPricing, che ogni anno provvede ad elaborare quanto tempo ci voglia per riuscire a recuperare l’investimento effettuato nell’istruzione nei diversi atenei.

Gli atenei che permettono una carriera più remunerativa

Quali sono gli atenei che permettono ai laureati una carriera più remunerativa? L’Osservatorio JobPricing ha analizzato i salari medi per i primi dieci anni di carriera dei laureati provenienti da 40 università italiane. Nei primi quattro posti ci sono degli atenei privati o dei Politecnici che sono situati al nord Italia:

  • Università Commerciale Luigi Bocconi: 35.297 euro;
  • Politecnico di Milano: 34.315 euro;
  • Politecnico di Torino: 33.244 euro;
  • Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli: 33.044 euro.

In fondo alla lista, negli ultimi posti, ci sono due atenei pubblici:

  • Università di Perugia: 29.868 euro;
  • Università di Cagliari: 28.946 euro.

Da questi dati emerge un segnale importante: se un giovane lavoratore ha un salario più alto nel momento in cui entra nel mondo del lavoro, è molto probabile che questo vantaggio se lo riesca a portare dietro per tutta la durata della sua vita lavorativa. Andando ad analizzare i salari medi per classi di età anagrafica, si scorge che tra i lavoratori anziani i salari più alti sono tra quelli che provenienti dagli atenei ai primi posti nella classifica, che avevano un salario maggiore ad inizio carriera.

Università privata Vs pubblica

Nella classifica degli atenei che permettono di ottenere un salario maggiore, nei primi cinque posti ci sono ben tre università private. A cosa è dovuto il successo, almeno in termini salariali, degli studenti che provengono da università private? Generalmente la loro frequenza è associata ad una maggiore possibilità di ricoprire dei ruoli manageriali.

I laureati della Bocconi, della LUISS e del Politecnico di Milano ricoprono più spesso il ruolo di dirigente (rispettivamente il 18%, il 14% ed il 10%) o il quadro (rispettivamente il 33%, il 27% ed il 23%) rispetto a quello che accade negli altri atenei.

Atenei: l’University Payback Index

Quali sono, però, i migliori atenei italiani, analizzando il rapporto spesa sostenuta con lo stipendio. A rispondere a questa domanda ci ha pensato lo University Payback Index (U_P_I), predisposto da JobPricing.

Questo particolare indice è stato preparato con lo scopo di rappresentare un percorso di laurea completo nei tempi che sono previsti dalla legge. Questa premessa è fondamentale, perché secondo i dati di AlmaLaurea 2022, gli studenti universitari che concludono il proprio percorso accademico in corso sono solo il 60,1% dei laureati triennali, il 49,7% dei laureati a ciclo unico e il 67% dei laureati magistrali biennali. Eventuali anni di corso in eccesso costituiscono, ovviamente, dei costi maggiori e comportano necessariamente un tempo di recupero maggiore dell’investimento, questo indipendente dagli atenei scelti.

È necessario, inoltre, tenere in considerazione una serie di altri fattori che non vanno ad influenzare direttamente nei calcoli dell’indice, ma che potenzialmente sono importanti per la riduzione del tempo di recupero dell’investimento. Tra questi rientrano:

  • la possibilità di portare in detrazione le tasse universitarie e gli affitti per i fuori sede;
  • eventuali borse di studio;
  • le no tax area, che i singoli atenei stanno progressivamente ampliando;
  • i redditi da lavoro guadagnati dagli studenti durante gli studi.

L’indice prende in esame il cosiddetto costo-opportunità di studiare e i benefici che possono derivare dal premio salariale che il mercato assegna ai laureati nel corso della loro carriera professionale.
Il costo totale sostenuto si compone dei costi universitari – comprensivi di tutte le spese sostenute per completare un corso di studio in un arco di tempo standard di cinque anni – e dal mancato introito, ovvero il costo-opportunità di passare il tempo a studiare, piuttosto che a lavorare, calcolato utilizzando la RAL media 2021 di un lavoratore non laureato under 24.

Ecco gli atenei che permettono di rientrare dell’investimento nel più breve tempo possibile:

  • Politecnico di Milano: in sede 13,3 anni, fuori sede 16,3 anni;
  • Politecnico di Torino: in sede 13,9 anni, fuori sede 16,3 anni;
  • Università degli Sudi di Brescia: in sede 14,2 anni, fuori sede 17,7 anni;
  • Università Commerciale Luigi Bocconi: in sede 14,9 anni, fuori sede 17,7 anni;
  • Università degli Studi di Pisa: in sede 15,2 anni, fuori sede 17,7 anni.