Economia

11 settembre 2001: 23 anni fa l’attentato che ha cambiato il mondo

Sono passati 23 anni dal giorno che ha segnato la storia degli Stati Uniti. È l’11 settembre 2001, quando a New York, le due Torri Gemelle crollano dopo lo schianto di due aerei dirottati dai terroristi.

I fatti

Quella mattina 19 uomini si imbarcano su quattro aerei a Boston, Washington e Newark con l’intenzione di dirottarli. Il primo aereo un Boeing 767 dell’American Airlines con 92 passeggeri, si schianta contro la torre nord del World Trade Center alle 8.46. Poco dopo, alle 9.03, un velivolo della United Airlines con 65 viaggiatori viene lanciato contro la  Torre Sud. Alle 9.43 un Boeing 757 con 64 persone a bordo si infrange sulla facciata occidentale del Pentagono, creando un enorme buco. Il quarto aereo, uno United Boeing 757, cade alle 10.06 in un campo in Pennsylvania. Nel frattempo, le Torri gemelle crollano. Gli attacchi verranno rivendicati dall’organizzazione terroristica di al-Qaida.

Il bilancio è pesantissimo: quasi 3mila vittime, inclusi cittadini di 90 nazioni diverse, e 6mila feriti.

Conseguenze economiche

Significativi gli effetti dell’attacco sull’economia e sui mercato finanziari. La borsa di New York (NYSE), l’American Stock Exchange e il NASDAQ rimasero chiusi dall’11 al 17 settembre. Quando riaprirono, l’indice Dow Jones precipitò del 7,1% in un solo giorno, la maggiore flessione mai avuta fino ad allora. In una settimana, il bilancio arrivò a -14,3%. Le azioni statunitensi persero 1.400 miliardi di dollari di valore in quella settimana.

Si stima che la perdita in termini di prodotto interno lordo sperimentata dall’economia newyorkese negli ultimi tre mesi del 2001 e per tutto il 2002 sia ammontata a 27,3 miliardi di dollari. Sul fronte del mercato del lavoro, solo a New York si contarono circa 430 000 posti di lavoro e 2,8 miliardi di dollari di stipendi persi nei tre mesi seguenti agli attacchi, con conseguenze inevitabili sull’export della città.

Un effetto a catena, dunque, che per i due economisti Linda Bilmes e il Premio Nobel Joseph Stiglitz, autori di “The Three Trillion Dollar War” soltanto le spese delle guerre in Afghanistan e in Iraq sono costate agli Stati Uniti 4 mila miliardi di dollari.

Un rapporto di una commissione del Senato ha valutato in circa 400 miliardi le spese sostenute dal governo federale per evitare il temuto ripetersi dell’11 settembre. A ciò si aggiungono 40 miliardi pagati soltanto per aumentare la sicurezza negli aeroporti.

Tuttavia, sul fronte dei mercati, lo shock fu riassorbito velocemente. A inizio novembre dello stesso anno, il Dow Jones Industrial Average era rapidamente tornato ai livelli pre-11 settembre.

“L’11 settembre è stato poco più di un bip”, ha spiegato ad Associated Press Adam Rose, esperto di terrorismo ed economia della University of Southern California.

La grande crisi arrivò qualche anno dopo nel 2008 con la bolla immobiliare e le conseguenze in quel caso sono ancora ben chiare nella mente dei risparmiatori.

Le commemorazioni

Quest’anno, intanto, le commemorazioni dell’11 settembre, si intrecciano con la politica della campagna presidenziale. Freschi del loro primo dibattito di martedì sera, la vicepresidente Kamala Harris e l’ex presidente Donald Trump sono entrambi attesi alle celebrazioni dell’11 settembre al World Trade Center di New York e al Flight 93 National Memorial in Pennsylvania. Non è ancora chiaro se Harris e Trump si incroceranno.

Indipendentemente dal calendario della campagna elettorale, gli organizzatori delle cerimonie per l’anniversario  dell’11 settembre da tempo si preoccupano di mantenere l’attenzione sulle vittime. Per anni, i politici sono stati solo osservatori alle cerimonie di Ground Zero, mentre il microfono andava ai parenti che leggevano ad alta voce i nomi delle vittime.