Sono passati 17 anni dal giorno che ha cambiato la storia degli Stati Uniti e del mondo, da quel martedì 11 settembre 2001 in cui gli attacchi alle Torri Gemelle provocarono la morte di quasi tremila persone nel cuore di New York e di circa seimila feriti.
Un attentato che non ha precedenti sia per il numero di vittime che per gli obiettivi colpiti. Quattro gli aerei, che hanno partecipato all’attentato: oltre ai due che si vanno a schiantare contro le Torri Gemelle, uno colpisce il Pentagono mentre un quarto dirottato verso la capitale Washington, precipita in Pennsylvania prima di raggiungere l’obiettivo.
E mentre il paese si prepara a ricordare le vittime, a New York viene riaperta la stazione della metropolitana del World Trade Center, sepolta da tonnellate di macerie quando le Twin Towers crollarono.
Viene cosí completata la ricostruzione del sito iniziata con il Memorial 9/11, la Freedom Tower e Oculus, il complesso che porta la firma dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Per la sua ricostruzione, iniziata nel 2015, secondo la stampa americana sono stati spesi circa 181,8 milioni di dollari.
Oggi, come ogni anno in occasione dell’anniversario della strage, sono in programma cerimonie in ricordo delle vittime a New York, con la lettura dei nomi al World Trade Center, a Washington (per ricordare l’attacco al Pentagono) e in Pennsylvania, dove si è schiantato il volo 93 di United Airlines partito da Newark e diretto a San Francisco.
Il presidente Donald Trump, con la first lady Melania, ha scelto di non rimanere nella capitale né di andare nella sua Manhattan, ma di recarsi al memoriale dell’11/9 a Shanksville, nella regione della Rust Belt.
In occasione dell’anniversario odierno, è stato diffuso un video restaurato dell’ex cameraman della Cbs, Mark LaGanga. Un documento di circa 30 minuti che ripercorre gli attimi tragici di quella mattina a New York con i soccorsi in azione e la gente che si allontana e corre via spaventata.
“È venuto tutto giù, un inferno“, racconta un soccorritore, sporco di cenere. Nonostante gli dicano di allontanarsi, l’operatore si spinge dentro la Torre Nord ancora in piedi: “Sta per crollare tutto anche qui”.