Dietro agli attacchi dell’11 settembre 2001 c’è anche il supporto indiretto dell’Arabia Saudita: non è un dietrologo a fornire questa rivelazione, bensì Ben Rhodes, consigliere della presidenza Obama per la sicurezza nazionale e per le comunicazioni strategiche.
Rhodes, intervistato per la Cnn da David Axelrod (anch’egli ex senior advisor di Barack Obama) ha commentato ampiamente il deterioramento dei rapporti diplomatici fra Stati Uniti e Arabia Saudita. Nei giorni scorsi si è parlato, infatti, della minaccia dell’Arabia, pronta a vendere centinaia di miliardi in titoli di stato americani se il Congresso approverà un testo nel quale il Paese mediorientale verrà indicato come corresponsabile degli attacchi alle Torri Gemelle.
Il nesso fra Al Qaeda e Arabia Saudita è così stretto?
“Penso sia complicato definirlo, nel senso che non è stata la politica governativa a supportare Al Qaeda, ma c’erano una serie di individui molto ricchi nell’Arabia Saudita che avrebbero contribuito, talvolta in maniera diretta, a gruppi estremisti”, ha affermato Rhodes. Questo fenomeno, tuttavia, non sarebbe stato ignoto allo stato Saudita, il quale, secondo il consigliere di Obama, non avrebbe “cercato attivamente d’impedire che questo accadesse”.
L’attacco all’alleato saudita, proveniente dall’entourage della presidenza degli Stati Uniti, giunge assieme al mutamento di alcuni interessi comuni sui quali si era fondato il sodalizio fra i due Paesi.
Axelrod, giunto nel vivo della questione, domanda apertamente come sia possibile considerare un alleato l’Arabia Saudita e allo stesso tempo essere consapevoli delle profonde radici che questo Paese ha in elementi estremisti.
“Taglierei corto nel dire che ci fosse qualsiasi intenzione consapevole da parte dell’Arabia Saudita nel supportare Al Qaeda”, risponde Rhodes, “penso che la cosa difficile da capire per gli americani sia che noi forgiamo queste relazioni coi governi perché abbiamo qualche interesse comune con loro”. E con i sauditi, per molto tempo, l’interesse comune è stato il petrolio, ammette il consigliere. Ciò ha sovrastato tutto il resto e portato gli Stati Uniti “a prestare poca attenzione a questo aspetto [il legame con gli estremismi]”.
Facile speculare sul fatto che, ormai, il mutuo interesse sul petrolio stia venendo meno, ora che la politica offensiva di sovraproduzione promossa da Riad sta danneggiando numerosi produttori americani di shale oil. Ciononostante, l’amministrazione Obama ha annunciato che metterà il veto sul disegno di legge che potrebbe attestare il coinvolgimento dei sauditi negli attacchi dell’11 settembre.