NEW YORK (WSI) – Per la prima volta dal 2007, i paesi più sviluppati tornano al timone della crescita globale, superando le nazioni emergenti. Stando a uno studio dell’hedge fund Bridgewater Associates e riportato dal Wall Street Journal, spetta ai primi oggi il maggior contributo maggiore alla marcia di un’economia da 74.000 miliardi di dollari, mentre all’esercito degli emergenti guidato da Cina, India, Brasile e Russia tocca un ruolo secondario.
Secondo le stime, le economie dei paesi industrializzato peseranno per il 60% circa sul Pil mondiale di 2.400 miliardi. Tra i fattori che hanno determinato il nuovo sorprasso c’é il risveglio del Giappone, per anni in stagnazione: nel secondo trimestre dell’anno è cresciuto del 2,6%, anche se il dato ha deluso le attese.
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno mostrato una crescita in grado di procedere seppur a ritmo modesto attorno al 2% e l’Europa potrebbe aver messo a segno un primo trimestre di espansione dopo la protratta recessione. Le grandi potenze emergenti, invece, hanno dato segni di frenata dei loro grandi exploit: la Cina, pur esibendo un target ufficiale di crescita del 7,5%, potrebbe espandersi al passo più lento dal 1990.