Che cosa hanno in comune la musicassetta e internet?
Poco o nulla, in apparenza.
Entrambi, però, sono stati strumenti tecnologici che hanno influenzato i costumi di generazioni diverse: in fondo, venti o venticinque anni fa si era soliti recapitare alla ragazza per cui si aveva una cotta una compilation registrata su nastro con le canzoni preferite del pretendente, sperando di far colpo con i propri gusti musicali.
Musicassette da 45, 60 o 90 minuti; audiocassette ferro, chrome e metal a seconda della qualità della riproduzione sonora; TDK, Philips, Maxell, BASF a seconda del gusto estetico della copertina e del supporto.
Due decenni fa, la musicassetta: oggi internet, Facebook, le chat, i social network. Un modo diverso, forse meno romantico per chi ha vissuto quegli anni “analogici”, di “attaccare bottone”.
Le canzoni dei vari Dylan, Steely Dan, Madonna – ma anche Eros Ramazzotti, Zucchero, Matt Bianco – sono state sostituite da quelle degli idoli del momento. Da postare su una bacheca virtuale e tendenti alla scomparsa non appena nuovi video caricati da Youtube ne prenderanno il posto.
Come ricorda il sito Wired.it, l’audiocassetta e il protocollo Tcp/Ip fanno cifra tonda nel 2013: cinquanta anni per il supporto fonografico ideato dalla Philips; trenta per l’architettura di rete adottata da Arpanet, il progenitore del web.
Ma le celebrazioni non finiscono qui: nel 2013 compiono dieci anni l’I-Tunes Store, Myspace, il telefono a toni e il cellulare con fotocamera.
Auguri.