Il 2018 potrebbe entrare negli annali come annus horribilis per i mercati finanziari: a meno di un rally dell’ultima ora, tutte le principali asset class di investimento a livello globale (azioni, obbligazioni, oro e petrolio) sono avviate a chiudere l’anno in rosso.
Ad oggi il saldo è decisamente negativo, come si legge in un articolo del Sole 24 Ore:
“Le curve dei principali indici globali evidenziano un corale passivo da iniziano anno: le azioni (indice Msci world) perdono il 5%, le obbligazioni (indice Jp morgan gbi global) il 3 per cento. Il petrolio (qualità Brent) è in calo del 10 per cento. E anche il bene rifugio per eccellenza, l’oro, quello che dovrebbe compensare gli investitori dai ribassi dei titoli più rischiosi, ha perso terreno da inizio anno (-5%)”.
Una situazione decisamente rara sui mercati finanziari, come ha detto Massimo Terrizzano, top manager di Bnp Paribas, in un’intervista al quotidiano economico:
“Una combinazione eccezionale che non ricordo da almeno 20 anni. Vedere l’andamento simultaneo di tutte le principali classi investimento in ribasso”.
L’unica speranza a cui sono aggrappati i risparmiatori è se ci possa essere, un parziale recupero per fine anno.
“Perché questo accada ci dovrebbero essere due sorprese: la prima dalle banche centrali, Fed e Bce in primis, che segnalino in maniera convincente che sono già pronte a rivedere in senso più accomodante le proprie politiche. La seconda sorpresa sarebbe la fine dello scontro in corso tra Usa e Cina sui dazi, al momento sempre più incerta considerato anche la vicenda Huawei. In caso contrario, ci sarebbero ulteriori margini di ribassi per l’azionario. Ai risparmiatori consiglio di posizionarsi su titoli di Stato di buona qualità, su scadenze medie dai 3 ai 5 anni, perché potrebbero beneficiare di un appoggio delle banche centrali” ha concluso Terrizzano.