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2022 nero per i signori dell’hi-tech Usa, i 20 più ricchi hanno perso $500 miliardi

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Un anno da dimenticare il 2022 per i signori dell’hi-tech Usa. Secondo quanto riportato dal Bloomberg Billionaires Index, i 20 più ricchi imprenditori al mondo nel settore tecnologico, tra cui Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Bill Gates,  che hanno perso poco meno di 500 miliardi di dollari da inizio anno a causa della brusca caduta del mercato azionario. Ed i particolare dei titoli hi-tech.

Un esempio per tutti. Giovedì scorso, il patrimonio netto di Zuckerberg, numero uno di Meta (società madre di Facebook) in una sola giornata, quella successiva alla diffusione della trimestrale, è sceso di 11,2 miliardi di dollari. Questo per effetto del brusco calo delle  azioni della sua società, che hanno perso un quarto del loro valore per via dei conti trimestrali sotto le attese e le perdite legate alla sua grande scommessa sul Metaverso.

Da inizio anno, il patrimonio personale dell’amministratore delegato di Meta è diminuito di oltre $ 87 miliardi. Un valore che lascia nelle tasche del miliardario $ 38,2 miliardi, e lo fa scivolare al 28esimo posto della classifica dei più ricchi al mondo. Un caduta pesante, se si pensa che all’inizio di quest’anno, era tra i primi dieci. 

A questo punto, secondo la classifica Bloomberg, più ricchi di Zuckerberg sono Giovanni Ferrero e famiglia, che spiccano al 25esimo posto con quasi 38,9 miliardi di dollari di patrimonio.

Non se la passano meglio Elon Musk, la persona più ricca del mondo, e Jeff Bezos, il fondatore di Amazon: da gennaio hanno perso singolarmente oltre 58 miliardi di dollari. Un po’ più ridotte le perdite dei co-fondatori di Google, Alphabet Inc., Larry Page e Sergey Brin, che spiccano tra le 10 persone più ricche del mondo: ognuno di loro ha visto la propria ricchezza ridursi di oltre $ 40 miliardi.

Che cosa sta succedendo

Dopo aver goduto di un periodo di forte crescita, all’inizio della pandemia, ora le grandi società tecnologiche Usa stanno soffrendo per via dell’inflazione elevata, l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento della crescita della pubblicità online. I primi segnali erano arrivati nel secondo trimestre dell’anno. La recente diffusione dei conti al 30 settembre non lasciano margini a dubbi: utili e ricavi sono in forte rallentamento. 

Di fronte a questa frenata, molte aziende hanno iniziato a mettere a punto programmi di ristrutturazione, che prevedono un taglio dei costi. A partire da quelli del personale. Tutto questo mentre, il Nasdaq Composite, l’indice della Borsa Usa delle società ad alto contenuto tecnologico, è sceso del 29% quest’anno fino alla chiusura di venerdì.