(9Colonne) – Trento, 1 mar – Attualmente le lingue ufficiali della Ue sono 23. Ogni anno il solo Parlamento europeo spende 300 milioni di euro, circa il 30 per cento del suo budget, per le traduzioni degli atti e dei discorsi; l’Unione europea spende in totale per la stessa ragione oltre un milione di euro all’anno, l’1 per cento del bilancio. Di fronte a queste cifre, è facile comprendere come disporre di sistemi automatici in grado di comprendere il contenuto di una comunicazione e di tradurlo istantaneamente in altre lingue sia di grande importanza. A questo sta lavorando l’Istituto per la Ricerca Scientifica e Tecnologia (Irst) di Trento, coordinatore di tutti i centri di ricerca europei impegnati nel progetto TC-Star, il cui obiettivo è far progredire tre tecnologie per i futuri sistemi di comunicazione multilingua: il riconoscimento del parlato, la traduzione automatica e la sintesi vocale. Dell’equipe fanno parte il Cnr-Limsi di Parigi, i centri delle Università di Aquisgrana e Karlsruhe, il Politecnico di Barcellona e l’Università di Naimega. Ppartecipano, inoltre, Ibm Europa e Usa, Siemens, Nokia e Sony, oltre a Elda, la società che produce le risorse linguistiche in Europa. Nella prima fase triennale di ricerca (iniziata nel 2004) sono state affrontate le traduzioni di notiziari televisivi e di discorsi pubblici (conferenze e sessioni del parlamento europeo) mentre nel secondo triennio verrà affrontata la traduzione di conversazioni libere. Le lingue considerate sono l’inglese, lo spagnolo e il cinese. Ieri a Bruxelles è stato illustrato lo stato d’avanzamento della ricerca.