Ammonta a 148,1 miliardi di euro la cifra che, nel corso degli ultimi 50 anni il nostro paese è riuscito ad incassare attraverso i condoni edilizi. Gli importi sono rivalutati al 2022. È quanto emerge da una ricerca effettuata dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che ha messo in evidenza che, almeno in termini economici, la sanatoria fiscale del 2003 risulta essere quella più redditizia di sempre.
Nell’arco di sei anni – nel periodo compreso tra il 2003 ed il 2008 – grazie al concordato fiscale, alla chiusura delle liti pendenti e alla regolarizzazione di altri reati fiscali il fisco è riuscito a recuperare 28 miliardi di euro. Il condono tombale, introdotto nel 1991, ha permetto all’Erario, fin al 1994, di incassare 10,4 miliardi di euro.
Abusivismo edilizio, le regioni più interessate
Quali sono le regioni che sono state più colpite dall’abusivismo edilizio? Nel corso del 2022 le due regioni dove questo reato ha raggiunto il picco massimo sono la Basilicata e la Calabria: in entrambi i casi si è raggiunta la quota del 54,1%. A scattare questa fotografia sono gli ultimi dati del Cresme riportati dall’Istat ne Il benessere equo e sostenibile in Italia.
A seguire nella classifica delle regioni in cui l’abusivismo ha toccato i picchi più alti ricordiamo:
- Campania: 50,4%;
- Sicilia: 48,2%
- Puglia: 34,8%.
Le regioni in cui l’abusivismo edilizio non è diventato una piaga sono il Piemonte e la Valle d’Aosta, che si sono fermate al 4,2%. Seguono il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, le quali si fermano (entrambe) al 3,3%. Il dato medio nazionale si è attestato al 15,1%.
Gli incassi per lo stato
Quanto è riuscito ad incassare il nostro Erario grazie ai vari condoni? Complessivamente, nel corso di cinquant’anni di politica dei condoni, nelle casse dello Stato sono arrivati complessivamente 148,1 miliardi di euro: questo importo è stato rivalutato al 2022.
Giusto per avere un’idea di quanto l’Italia, invece, è riuscita ad incassare attraverso le sanatorie fiscali, basti pensare che quella del 2003 è stata la più redditizia. Ha permesso, infatti, nell’arco di 6 anni (nel periodo compreso tra il 2003 ed il 2008) di recuperare 28 miliardi di euro. Questa cifra è stata ottenuta grazia:
- al concordato fiscale;
- alla chiusura delle liti pendenti;
- alla definizione dei ritardi o degli omessi versamenti;
- alla regolarizzazione delle scritture contabili.
I condoni più redditizi
In Italia ci sono stati tre diversi condoni edilizi (dal nostro elenco stiamo escludendo quelli introdotti tramite dei decreti leggi.
- il primo è arrivato con il Governo Craxi ed è stato introdotto con la Legge n. 47 del 28 febbraio 1985;
- il secondo è stato introdotto dal Governo Berlusconi I, con la Legge n. 724 del 23 dicembre 1994;]
- il terzo è arrivato con il Governo Berlusconi II, con la Legge n. 326 del 24 novembre 2003.
Con il primo condono il gettito è stato pari a 3,1 miliardi di euro, nel secondo l’Erario ha portato a casa 5,2 miliardi di euro e nel terzo gli incassi sono stati pari a 7 miliardi di euro.
La Cgia di Mestre ha messo in evidenza che così come è successo per le sanatorie fiscali, gli incassi sono decisamente inferiori rispetto alle aspettative. Il condono introdotto dal Governo Craxi ha permesso di incassare solo il 58% di quanto previsto, quello approvato dal Governo Berlusconi I il 71% e quello del Governo Berlusconi II il 34,5%.
L’ipotesi di un nuovo condono
Matteo Salvini, nel corso dell’assemblea di Confedilizia, ha avanzato l’ipotesi di un nuovo condono. Il vice premier, infatti, ha affermato:
Lo dico senza ipocrisia, ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto? Non c’è nessun condono di ville, villette, zone sismiche e se ti sei fatto la casa sulla spiaggia, ti mando la ruspa e te la abbatto.
In altre parole quello proposto da Salvini sarebbe un condono per le difformità non essenziali, che potrebbe coinvolgere i contenziosi con il Comune per un tinello, il box auto o la cantina. Secondo Salvini molti italiani sono in questa situazione e, al momento, non hanno la possibilità di vendere o affittare la casa. La soluzione più intelligente sarebbe quella di sanare le difformità più piccole.
Condoni, una misura contro l’evasione fiscale?
A bocciare letteralmente i condoni è la stessa Cgia di Mestre, che ha messo in evidenza il sostanziale insuccesso di queste iniziative nel corso del tempo. Come abbiamo visto in precedenza, non è mai stato incassato quanto previsto. Gli esperti dell’associazione spiegano, infatti, che
alla luce degli incassi ottenuti a partire dal 1973, possiamo affermare che gli scudi, i concordati, le rottamazioni, i condoni, le sanatorie e le pacificazioni fiscali hanno contribuito in misura molto modesta a contrastare l’evasione fiscale che nel nostro Paese rimane ancora molto elevata e pari a quasi 90 miliardi di euro all’anno. Ricordiamo che nel 2020, ultimo dato disponibile, il peso dell’economia non osservata sul valore aggiunto nazionale era all’11,6 per cento, pari a 174,6 miliardi di euro.