Nel mentre si riparla di una nuova Direttiva europea per tutelare gli investitori ed i risparmiatori (MIFID II), tornano a galla le fideiussioni, naturalmente quelle false, quelle che costano poco e non garantiscono niente per assoluta mancanza di liquidità.
Sono delle garanzie che servono solo per imbrattare le carte ma che al momento opportuno, quando servono e si tratta di garantire la “polizza fideiussoria” a suo tempo pagata e sottoscritta, si scopre che non ci sono soldi e che la polizza è fasulla.
Trattasi di società – la Finlgea Spa e la Osella Spa – che non hanno neanche l’autorizzazione della Banca d’Italia non essendo iscritte all’albo generale ex art.106 del Testo Unico Bancario (D.lgs 385/1993).
L’accusa formulata, al termine di una laboriosa indagine da parte della Polizia Valutaria della Guardia di finanza è <<associazione a delinquere finalizzata all’abusiva attività finanziaria e all’autoriciclaggio>> perché i soggetti ritenuti responsabili impiegavano le provviste illecitamente acquisite attraverso il rilascio di “polizze fideiussorie false” nel reimpiego nell’esercizio d’impresa e quindi “riciclaggio diretto”.
Il dominus della vicenda truffaldina associato alle patrie galere, è Amedeo SANTORO (alias Amedeo VIELTRI), considerato una mente nell’ambiente. Soltanto ai domiciliari invece la moglie del nostro Archimede del terzo millennio, Anna D’ANNA e la sorella Daniela.
“Tre o più di tre”, giusto il numero per poter ipotizzare l’aggravante dell’Associazione a delinquere. Grande il nostro esperto di “garanzie fasulle”.
Da indigeno e semplice cittadino, come un Ciccillo CACACE qualunque, osservatore, mi chiedo: “Considerate le tante esperienze vissute in passato nel mondo del calcio nei campionati 2003/2004 ad opera della Roma calcio, Napoli, Cosenza e Spal, è così difficile mettere a regime questo settore delle garanzie fideiussorie? Si potrà stabilire, a caratteri cubitali che in assenza di una Banca o una Compagnia di assicurazione, è indispensabile la iscrizione all’albo della Banca d’Italia da indicare nella certificazione?“
Niente, da noi tutto è più difficile, complicato dove i furbi aumentano e i fessi pagano: vergogna vergognosa!
I controlli scarseggiano, la magistratura arriva sempre dopo, quando i buoi scappano e i soldi, come in questo caso, sono già stati trasferiti in forzieri allocati in Paesi Off shore.
Insomma, non ci resta che piangere e … pagare, in silenzio!