Evergrande, colosso immobiliare cinese sull’orlo del default, dovrebbe vendere il 51% della sua unità di servizi immobiliari a Hopson Development per oltre 5 miliardi di dollari. Lo hanno scritto diversi media cinesi, dopo che sia Evergrande (e le sue controllate immobiliari) che Hopson hanno chiesto di interrompere le negoziazioni sulla Borsa di Hong Kong prima di un’importante transazione.
La potenziale vendita potrebbe portare sollievo a breve termine alla crisi di liquidità di Evergrande, oltre che fargli guadagnare tempo per risolvere i suoi problemi di finanziamento offshore.
Il colosso del settore immobiliare è infatti sempre a rischio default. La settimana scorsa Fitch Ratings ha declassato a “C” da “CC” il rating del gruppo. Il nuovo giudizio è appena una tacca sopra il default e costituisce il quarto downgrade in quattro mesi dell’agenzia di rating nei confronti della società cinese.
Secondo una nota firmata da Henry Greene, Investment Strategist di KraneShares, “anche se i recenti guai non hanno portato l’azienda a essere la Lehman cinese, si tratta comunque di un momento cruciale per i mercati dei capitali cinesi, che dimostra da un lato l’importanza di questi mercati per il sistema finanziario globale, dall’altro che la Cina non è più un mercato emergente. Per il mercato obbligazionario high yield asiatico potrebbe comportare un inasprimento della regolamentazione, che a sua volta potrebbe portare a una migliore gestione del rischio tra le altre aziende di sviluppo immobiliare della regione, i cui bilanci sono peraltro già solidi”.
Evergrande ha una lunga storia – continua Greene – ha attraversato molti cicli economici e ha già sfiorato l’insolvenza. L’azienda ha cercato di capitalizzare il boom edilizio in Cina, favorito da un’intensa crescita economica, da un credito facilmente accessibile e dalla più rapida urbanizzazione della storia umana.
Gli investimenti immobiliari rappresentano quasi il 60% dei risparmi delle famiglie cinesi, rispetto al 33% degli USA. Anche le famiglie della classe media e medio-bassa hanno fatto uno o più investimenti immobiliari oltre alla prima casa, cosa che ha fatto gonfiare i prezzi.
I mercati finanziari cinesi sono cresciuti molto dalla fondazione di Evergrande, nel 1996. Le Borse di Shanghai e Shenzhen vantano una capitalizzazione di mercato totale di oltre 11. 000 miliardi di dollari. Inoltre, questi mercati adesso sono liquidi e modernizzati, con aziende straniere che prestano servizi di gestione degli investimenti. Tuttavia, sembra che le famiglie cinesi continuino a concentrarsi sul settore immobiliare piuttosto che sulla diversificazione dei rischi. Di conseguenza, il governo ha implementato nuove regolamentazioni che rendono più difficile speculare sugli immobili e più facile per gli investitori entrare nel mercato azionario. Ne è un esempio il limite ai prestiti immobiliari annunciato dai regolatori bancari cinesi a fine 2020.
Evergrande: i debiti
Evergrande ha passività correnti per 310 miliardi di dollari, di cui circa 90 dovuti ai creditori, mentre il resto a fornitori e acquirenti di case per acconti su progetti ritardati dalla pandemia che, nel contesto attuale, potrebbero non venire ultimati.
Questi ultimi due gruppi saranno probabilmente privilegiati dal governo nella ristrutturazione, per evitare disordini sociali.
Il mercato obbligazionario in CNY è poco esposto al debito di Evergrande, mentre il mercato obbligazionario in USD in Asia è più esposto, arrivando al 2% nel segmento dell’high yield. Giovedì 22 settembre Evergrande ha pagato 35,9 milioni di dollari ai detentori di bond in CNY. Tuttavia, l’azienda ha ancora 700 milioni di USD di pagamenti in scadenza entro gennaio, per lo più dovuti ai detentori di bond in USD, con i quali dovrà negoziare per evitare un default.
Evergrande: test per diritto fallimentare cinese
La storia di Evergrande – aggiunge Greene – si intreccia con quella della trasformazione economica in corso in Cina.
“Gli investitori nei mercati emergenti spesso si appoggiano al settore immobiliare per capitalizzare passivamente su un alto tasso di crescita economica. Tuttavia, le mutevoli dinamiche di mercato fanno sì che la composizione dei risparmi in Cina somigli sempre più a quella di un mercato sviluppato. I problemi recenti di Evergrande sono un sintomo, non una causa, di questa nuova realtà. La crescita futura della Cina sarà sostenuta da industrie come i servizi internet, l’IT, l’assistenza sanitaria e i beni di consumo. Inoltre, il popolo cinese trarrà vantaggio dall’investire in aziende in crescita, non solo in abitazioni, come sui mercati sviluppati”.
Per l’esperto, la ristrutturazione di Evergrande sarà inoltre un test importante per il diritto fallimentare cinese, ancora in via di sviluppo. “Se avrà successo, le azioni del governo cinese serviranno da esempio per i casi futuri e anche per altri governi asiatici che stanno sviluppando le prime disposizioni in materia di fallimento e di insolvenza.
Questo momento può essere un punto di ingresso attraente nel mercato delle obbligazioni high yield in Asia, perché i controlli del rischio stanno diventando più rigidi mentre i rendimenti sono stati spinti verso l’alto. Infine, gli sviluppatori immobiliari asiatici e i loro creditori potrebbero aver imparato una lezione preziosa dal caso Evergrande, e probabilmente miglioreranno i sistemi di gestione del rischio. Fortunatamente per molti emittenti asiatici, partiranno da una gestione del debito già ben consolidata”.