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SPREAD GRECIA-GERMANIA (MA ANCHE ITALIA-GERMANIA) SEMPRE PIU’ SU

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(WSI) –Tassi di interesse: la giornata di ieri è stata caratterizzata da un’elevata tensione sui mercati. Gli indici azionari hanno chiuso la sessione in forte calo, mentre sull’obbligazionario si è assistito ad un forte allargamento degli spread dei periferici.

Il movimento sui mercati si è intensificato nel pomeriggio dopo la riduzione del rating da parte di S&P del Portogallo ad A- da A+ e della Grecia a BB+ da BBB+, il primo livello sotto l’investment grade. Per entrambi i paesi l’outlook è rimasto negativo. S&P ha inoltre assegnato alla Grecia un recovery rating di 4, il che implica l’aspettativa che in caso di ristrutturazione, l’ammontare di recupero atteso si collocherebbe nel range 30-50%.

La riduzione del rating della Grecia non modifica al momento la stanziabilità dei bond greci come collaterale presso la Bce, essendo sufficiente il rating di investiment grade almeno da parte di una agenzia di rating, come per ora nel caso di Moody’s (A3) e Fitch (BBB).

In mattinata lo spread sul decennale Grecia-Germania si è così portato oltre 800 pb, mentre quello su Portogallo-Germania oltre i 270 pb, registrando nuovi massimi. Si allarga oltre i 120 pb lo spread sul decennale Italia-Germania e Spagna-Germania.

Allo stesso tempo si accentua ancora di più la pendenza negativa della curva greca, sul segmento 2-10 anni arrivato oggi ad oltre 700pb. Il Fmi, secondo quanto riportato da Ft, sta considerando la possibilità di aumentare il prestito alla Grecia da 15 Mld€ a 25 Mld€. Il presidente dell’Unione europea, Van Rompuy, ha annunciato un vertice dei paesi della zona Euro per il 10 maggio, subito dopo le elezioni tedesche.

Intanto oggi il presidente della Bce e del Fmi si recheranno in a Berlino per un colloquio con i parlamentari tedeschi al fine di sollecitare l’approvazione tedesca al piano di salvataggio.

Oggi è attesa l’asta in Germania del nuovo decennale fino a 6 Mld€, e l’operazione a tre mesi della Bce, che non si svolgerà più ad un tasso fisso e con piena allocazione delle risorse, ma ad un tasso minimo dell’1% e per un ammontare annunciato di 15 Mld€, suscettibile però di modifiche.

Negli Usa tassi di mercato in forte calo, sulla scia delle tensioni causate dalla crisi Greca che hanno manifestato un impatto sia sui mercati azionari sia su quelli obbligazionari Usa. I titoli Usa sono stati utilizzati come una sorta di parcheggio sicuro da parte degli investitori, con un forte incremento dei volumi scambiati: sul contratto future sul T-note decennale si è toccato il nuovo record di contratti scambiati in prossimità di 1.600.000.

Sul fronte azionario l’indice S&P500 ha perso oltre il 2%, penalizzato soprattutto dal comparto dei finanziari e delle materie prime. Sono così passati in secondo piano i dati macro che hanno evidenziato ad aprile un recupero della fiducia dei consumatori, ai massimi da settembre 2008.

Oggi è atteso l’esito della riunione della Fed che dovrebbe confermare l’impegno a mantenere i tassi bassi per un periodo esteso di tempo. L’asta da 44 Mld$ sul comparto biennale ha evidenziato una domanda pari a 3 volte l’offerta.

Sono risultate in calo anche le borse dei paesi emergenti, ivi inclusi i listini azionari cinesi, in perdita per il quinto giorno consecutivo anche a causa dei timori dell’impatto delle recenti misure restrittive nel settore immobiliare. L’accentuazione del tema rischio sovrano, contrariamente a quanto accaduto nei giorni scorsi, ha ieri comportato anche un marcato allargamento del’indice Embi+ spread di circa 20 pb. Verosimilmente tale andamento è da collegarsi al maggior utilizzo dei titoli governativi Usa in chiave di rifugio.

Valute: le tensioni della crisi greca e il contagio ad altri paesi dell’area, ha comportato la foratura la ribasso del supporto a 1,32. Gli operatori verosimilmente manterranno sotto pressione la valuta unica fino a quando non saranno più chiare le modalità e soprattutto i tempi di erogazione dei fondi alla Grecia. Nel breve primo supporto in area 1,31.

Yen in marcato apprezzamento sulla scia del crollo dei principali listini azionari. Verso euro, il cross si trova in prossimità del supporto in area 123. In caso di rottura in chiusura, potrebbe proseguire fino ad area 120. Per oggi la resistenza più vicina si colloca a 125 successiva a 126,3.

Materie Prime: giornata in forte calo per l’intero comparto delle materie prime in seguito al ritorno dell’avversione al rischio tra gli operatori. In calo il greggio Wti (-2,1%) tornato in prossimità di 82 $/b. Negativi anche gli industriali guidati dal forte calo dell’alluminio (-7,3%). Tra i preziosi in rialzo l’oro (+0,7%) che ha toccato un nuovo massimo storico in euro sopra quota 870 €/oncia. Misti gli agricoli.

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