I broker del Web possono dirsi in salvo. Al contrario di quanto temevano, l’assemblea degli azionisti della Borsa spa non ha posto posto limiti (avrebbe potuto farlo stabilendo un massimo di ordini) agli operatori della Borsa on line.
In Italia si tratta di una realtĂ in fase di rapida espansione, essendo giĂ oggi operativa una ventina di societĂ in Rete. Di fatto, alcune banche socie hanno preso posizione contro una regolamentazione troppo rigida del settore. Da quanto si apprende, sarebbero stati anzi creati i presupposti per favorire lo sviluppo del trading on line.
Secondo Mario Fabbri, direttore commerciale
di Directa, la prima Sim in Internet, “l’esito dell’assemblea è soddisfacente e dimostra come, in questo quadro regolamentare, broker e Borsa Italiana possano collaborare nel reciproco interesse per lo sviluppo del trading on line. In particolare Directa guarda anche oltre, e conta di inziare a investire anche negli Usa, a partire da gennaio.