Piazza Affari accentua le perdite con l’apertura in calo di Wall Street. A meno di due ore dalla chiusura, l’indice Ftse Mib perde il 5% a 19.835 punti, mentre l’All Share scende del 4,77%. In pesante calo le banche con Intesa San Paolo che perde l’8,05%. Analoga sorte per gli assicurativi.
Sulla scia dell’avvio negativo di Wall Street anche tutta l’Europa arretra: l’indice Stxe 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cede oltre due punti percentuali. Madrid segna un calo del 5,64%.
Continua la sua inesorabile discesa Piazza Affari dopo l’avvio negativo della borsa di Wall Street. in realtà la giornata per le piazze finanziarie mondiali, stamane è già iniziata all’insegna delle vendite, ed è stato un crescendo al ribasso con il panic selling che ha investito tutte le principali piazze finanziarie. La borsa di Milano già prima dello squillo dell’opening bell perdeva oltre quattro punti percentuali sulla scia di alcuni titoli, come Geox, zavorrati da trimestrali che non sono piaciute.
Sul fronte macroeconomico i dati a stelle e strisce hanno evidenziato una salita delle vendite al dettaglio di aprile che battono stime del mercato. Nello stesso mese sale anche la produzione industriale che in questo caso risulta in linea con le attese degli analisti. Migliora a maggio la fiducia dei consumatori USA, che si attesta a 73,3 punti dai 72,2 punti del mese precedente, anche se il dato risulta leggermente inferiore alle attese degli analisti che lo avevano stimato in salita a 73,5. Sul valutario, giornata nera per l’euro, che è caduto su nuovi minimi di 1,243 USD livello più basso delgi ultimi 18 mesi.Ora il cambio tra la moneta di Eurolandia ed il biglietto verde sis attesta a 1,244 Parallelamente, l’oro si è ulteriormente rafforzato, aggiornando proprio stamattina i massimi storici ad un soffio dai 1250 dollari.
A Milano il paniere principale è tutto completamente tinto di rosso. L’indice FTSE All Share al momento segna un calo del 4,64%, mentre l’indice FTSE MIB flette del 4,85%. Geox è la peggiore del listino. Il titolo fa un tonfo di oltre il 10% tornando alle contrattazioni dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso. A pesare sul titolo l’annuncio dei conti del primo trimestre 2010, in cui Geox ha visto il suo utile netto scendere a 53,6 milioni di euro rispetto ai 72,4 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. In discesa anche i ricavi, che nel periodo registrano una diminuzione del 13% 333,1 milioni di euro.
Giornata nera anche per le banche , soprattutto UBI Banca che annunciato un utile netto in crescita, ma un calo dei proventi operativi e del margine di interesse. In rosso profondo anche Intesa San Paolo. Il Gruppo nel primo trimestre 2010 ha registrato un utile netto consolidato pari a 688 milioni di euro, rispetto ai 543 milioni del quarto trimestre 2009 (+26,7%), ai 674 milioni del terzo trimestre 2009, ai 513 milioni del secondo trimestre 2009 e ai 1.075 milioni del primo trimestre 2009 (che aveva beneficiato di 511 milioni di rilascio di imposte differite).
La Popolare Milano sconta invece il taglio del Target Price operato da Credit Suisse a 5,3 da 6,3 euro. Soffre anche MPS all’indomani dei conti ed in vista della futura emissione di un nuovo covered bond da 4 miliardi. Il vortice dele vendite avvolge anche Unicredit. Non fanno meglio gli assicurativi, con Unipol che risente del calo degli utili del trimestre, ignorando il nuovo Piano incentrato su un recupero di redditività. Peggio fa Fondiaria-Sai. Si raffreddano i petroliferi che accusano l’impatto del calo delle quotazioni del greggio poco sopra i 73 dollari al barile.
Nel settore della raffinazione è particolarmente sacrificata Saras, dopo aver riportato un aumento della perdita, mentre contiene il calo ERG che ha visto conti in miglioramento. in retromarcia anche Atllantia, nonostante abbia annunciato un utile netto in salita nel primo trimestre. Frazionali rialzi per Risanamento, dopo aver annunciato un ritorno all’utile nel trimestre per 40,3 mln di euro. Fra le Star rosso profondo pew Amplifon in scia ad un downgrade di Goldman Sachs a “neutral” da “buy”. Cede alle vendite anche MARR che ha visto crescere utili e ricavi nei primi tre mesi dell’anno.