Procede pesante Piazza Affari con l’indice Ftse all share in calo del 2,88% e l’indice Ftse Mib che cede il 3,05% anche se pesa in modo consistente lo stacco cedole per quasi l’80% delle societa’ quotate che incide per il 2% sull’indice principale. Senza considerare l’effetto cedola, tra i titoli principali la peggiore performance e’ di Impregilo con un calo del 3,65%, Pirelli -2,50%. Fiat risente del clima negativo in Europa sul settore auto e arretra del 2,30%. Tra le variazioni positive, Telecom sale dello 0,75%, Enel +0,65%. Sul resto del listino CDC lascia sul terreno quasi il 7%, Olidata e Digital Bros intorno al 5% mentre in controtendenza Greenvision con un rialzo del 4,20%, TerniEnergia +4%.
Seduta all’insegna dell’incertezza per le borse europee, che dopo una partenza positiva hanno ridimensionato i guadagni rivelando una performance contrastata.
Alle 11.40 circa ora italiana, Francoforte rimane negativa con il Dax in flessione dello 0,30%. Negativa anche Piazza Affari che vede l’indice Ftse Mib arretrare dell’1,80%, mentre vira in rosso Londra, con l’indice Ftse 100 in calo dello 0,20%. Bene invece Parigi (+0,70%), Amsterdam (+0,42%) e Bruxelles (+0,61%).
L’avvio positivo dei listini è stato alimentato dalla chiusura positiva di Wall Street , relativa allo scorso venerdì, e anche dall’andamento positivo di alcune piazze asiatiche.
Sotto i riflettori soprattutto la borsa di Shanghai, che ha visto l’indice generale mettere a segno un progresso del 3,46%. Ad alimentare gli acquisti le aspettative degli investitori secondo le quali le autorita’ centrali non procederanno a breve a una stretta del credito per evitare un surriscaldamento dell’economia.
Male invece la borsa di Tokyo, con il Nikkei Nikkei che ha toccato il livello piu’ basso da cinque mesi, scivolando a 9,758,40: si è trattato di fatto della chiusura peggiore dall’inizio di dicembre.
Ovunque, continuano a persistere i timori sul futuro finanziario dell’Unione Europea e sugli effetti che le misure di austerity potrebbero avere sulla crescita economica; tali incertezze vengono scontate ancora dall’euro, che ha avviato oggi la seduta in calo -sebbene in misura lieve – nei confronti del dollaro, a quota 1,2507 dopo il rally dello scorso fine settimana.
I prezzi del petrolio si aggirano invece a quota 70,88 dollari al barile.
Da segnalare però la parentesi Piazza Affari di oggi. Contrariamente agli altri mercati Ue, la Borsa di Milano è partita in rosso fin dalle prime battute, causa lo stacco dei dividendi. Ora il Ftse Mib incrementa anche le perdite arretrando di quasi il 2,5%.
In generale, la tensione che rimane sui listini è testimoniata anche dalle notizie che arrivano dai mercati del credito m che al momento non promettono nulla di buono.