(WSI) –Tassi di interesse: la giornata di ieri è stata caratterizzata da una bassa volatilità sul mercato obbligazionario a causa della festività in Germania e Francia.
In mattinata si sta assistendo ad un calo dei tassi su tutta la curva ed un allargamento dello spread sui titoli periferici determinato in buona misura da un calo dei tassi dei titoli tedeschi.
Gli operatori si sono focalizzati sulle notizie derivanti dalla Spagna, dove, dopo il recente salvataggio di CajaSur, 4 casse di risparmio hanno presentato richiesta di fusione alla banca centrale.
Le 4 casse richiedenti in questo modo rappresenterebbero attivi totali per circa 135Mld€, pari al quinto gruppo bancario del paese. Il focus è anche sulle notizie di tensioni sul fronte coreano, dove il leader nord-coreano ha messo l’esercito in stato di allerta.
Intanto la Bce ha annunciato per oggi un’operazione di drenaggio fondi mediante asta su un deposito ad una settimana per sterilizzare i 26,5 Mld€ di bond acquistati fino a venerdì scorso.
Il tasso massimo offerto sui depositi sarà dell’1%. Si tratta della seconda operazione della Bce effettuata per drenare la liquidità generata con l’acquisto di bond.
Il Fmi al termine della sua revisione annuale in Spagna ha dichiarato che il paese avrebbe bisogno di una riforma radicale del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e del sistema finanziario.
Sul fronte dell’offerta oggi l’Olanda emetterà titoli a cinque e sette anni fino a 2 Mld€, mentre in Spagna è attesa l’asta su titoli a 3 e 6 mesi per 2,5-3,5 Mld€. Secondo quanto riportato da Ft, l’Ue starebbe studiando la possibilità di imporre alle banche una tassa destinata alla creazione di un fondo nazionale a garanzia di possibili crisi finanziarie.
La proposta, sempre secondo Ft potrebbe essere annunciata domani da Barnier, con l’obiettivo di tradurla in legge entro il 2011. Intanto a Londra, Osborne, Cancelliere dello Scacchiere, in attesa della finanziaria del 22 giugno ha annunciato tagli per 6,2 Mld£, che dovrebbero colpire principalmente i ministeri di industria, trasporti, welfare, pubblica istruzione e tesoro.
Negli Usa tassi di mercato in calo con continuazione questa mattina della fase di marcato appiattimento della curva sul segmento 2-10 anni. Ieri negli ultimi 15 minuti di contrattazione i listini Usa hanno accelerato al ribasso, chiudendo in calo di poco oltre l’1%.
Nel frattempo emergono ancora segnali di attenzione sul mercato monetario con il tasso Libor 3 mesi ha di poco superato lo 0,50%, posizionandosi ai massimi dallo scorso luglio.
Il comparto con la maggiore performance negativa è stato quello finanziario, seguito da quello energetico.
Sul fronte macro i dati sulle vendite di case esistenti di aprile hanno registrato un sensibile rialzo di oltre il 7% su base mensile, grazie principalmente agli incentivi agli acquisti (deduzione di 8000$), a fronte però di un aumento anche del tempo medio di invenduto tornato a 8,4 mesi, fattore quest’ultimo che lascia aperta la possibilità che l’incremento di negoziazioni possa non essere seguito da un parallelo aumento dei valori immobiliari. Oggi attesa l’emissione di 42Mld$ di T-note a 2 anni.
Valute: euro nuovamente sotto pressione dopo le notizie provenienti dalla Spagna con riferimento al comparto delle casse di risparmio. Nel breve il primo livello di supporto è in corrispondenza del minimo del 2010 pari a 1,2145, la cui foratura presenterebbe come livello successivo 1,2050. Primo livello di resistenza ad 1,2350. Apprezzamento dello yen durante la notte sulla scia del ribasso delle borse asiatiche a causa delle notizie provenienti dalla Corea del Nord. Verso euro il cross è tornato a testare il supporto a 109,50, al di sotto del quale si aprirebbero gli spazi per una discesa fino a 100.
Materie Prime: ieri l’indice GSCI Excess Return ha chiuso invariato. Al suo interno si sono messi in luce i metalli industriali guidati dal nichel (+4%). Positivi anche i preziosi guidati dall’argento (+2%).Tra gli energetici il greggio Wti ha chiuso in lieve rialzo (+0.2%). Tra gli agricoli in calo zucchero (-3%) e grano (-1%). Questa mattina sono tornate le tensioni anche sulle commodity con il greggio arrivato in prossimità dei 68$/b.
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