Il calo del gas naturale nella seduta di oggi (-2.56%) ha scosso il mercato delle materie prime energetiche, prendendo molti hedge funds alla sprovvista, le quotazioni hanno perso valore all’improvviso in quello che alcuni trader gia’ chiamano un “flash crash”.
La speculazione internazionale e’ accanita da mesi su questa commodity del settore energia. Soltanto venerdi’ scorso Jim Cramer, il “guru” televisivo di Cnbc, ha consigliato di essere “long” sul gas-nat, come viene chiamato in gergo. Oggi la conferma che chi opera sui mercati e’ meglio faccia l’esatto contrario di quel che consigliano i “guru” in televisione.
Secondo il Wall Street Journal, il rally delle scorse settimane dei prezzi del gas naturale ha colto molti hedge funds di sorpresa, dando la stura a una serie molto pesante di perdite (totalmente inaspettate) da parte di grossi investitori istituzionali del settore.
I clienti di Morgan Stanley Smith Barney hanno investito in un gruppo di fondi specializzati con un patrimonio totale di $640 milioni, fondi che risultano adesso tra quelli che hanno accusato le piu’ forti perdite. Cinque fondi sotto il marchio Citigroup e Morgan Stanley hanno perso $120 miilion o piu’ nel 2010, con scommesse sballate sul settore energetico, stando ai file pubblici.
All’inzio dell’anno, i portfolio managers di Wall Street erano tutti contro il gas naturale, il “consensus” era che i prezzi avrebbero continuato ascendere, dopo i maxi rialzi del 2009. Per la maggior parte degli speculatori, la scommessa e’ stata vincente, con il nat-gas in calo -22% nei primi 5 mesi del 2010.
Il trading di gas naturale e’ considerato riserva di caccia per gli speculatori istituzionai e privati piu’ incalliti e ad alta propensione di rischio. I prezzi di questa merce infatti fluttuano in modo selvaggio, lo scorso agosto il nat-gas crollo’ in pochi giorni -40% per poi recuperare +93% a settembre.
Gli short che scommettevano sul ribasso (prima di quello verificatosi oggi) si sono rovinati, poiche’ i prezzi del nat-gas a giugno sono saliti +15% in base alle previsioni meteo che stimano l’estate del 2010 come una delle piu’ calde degli ultimi 30 anni, il che aumentera’ la domanda delle centrali elettriche che usano gas naturale per generare energia. A Miami poi l’Hurricane Center prevede un’attivita’ record quest’estate anche in termini di numero di uragani, il che potrebbe creare ostacoli e blocchi alla produzione di energia.