(Teleborsa) – Infrastrutture, servizi e capitale umano. E’ questa la ricetta anti-crisi delle imprese italiane. Non chiedono contributi, non si accaniscono con la burocrazia, ma non hanno dubbi su cosa è indispensabile per contrastare la concorrenza, competere sul mercato e dar corpo alla ripresa: infrastrutture, servizi reali e personale adeguatamente formato. E’ quanto hanno dichiarato le imprese interpellate da Unioncamere e Istituto Tagliacarne nell’ambito del Rapporto sulle PMI e le economie locali, reso noto oggi alla 1ª Assise degli amministratori camerali in corso a Roma. Ma a queste esplicite richieste, il territorio, che, come emerge dal Rapporto, è ancora più importante di prima nel determinare i risultati economici di imprese, lavoratori e istituzioni, risponde con gravi deficit: in materia di infrastrutture emerge che, se il Sud piange, il Nord non ride. Relativamente alle infrastrutture di trasporto il divario Nord-Sud si allarga tra il 2000 e il 2009 e ed emerge sempre di più anche una “questione del Nord”. Il gradimento dei servizi reali disponibili sul territorio da parte delle imprese è basso, in talune regioni addirittura bassissimo. Meno della metà delle imprese è soddisfatta. E in tempi di disoccupazione crescente, con una prospettiva di riduzione dell’occupazione nell’arco del 2010 di oltre 175 mila unità , 152 mila assunzioni possibili rischiano di restare vacanti per mancanza di candidati adeguatamente formati. Dal rapporto emerge che 1 assunto su 4 è praticamente “introvabile”. Le ragioni principali che rendono arduo reperire il personale? Nel 47% dei casi, la ridotta presenza dei lavoratori ricercati, nel 53% l’inadeguatezza della formazione dei candidati.