(WSI) – Tassi di interesse: contrastata la chiusura dei tassi di mercato dell’area Euro. Ieri si è infatti registrato un calo dei tassi sul tratto decennale, mentre sul tratto a due anni sono rimasti pressoché stabili con un restringimento dello spread 2-10 anni (206 pb da 211 pb). Si sono inoltre allargati gli spread sui periferici, mentre sul mercato azionario si è assistito ad un calo delle borse.
Secondo Reuters, un rappresentante del Fmi ha dichiarato che la Grecia non avrà problemi nel ricevere una seconda tranche di aiuti del piano Ue-Fmi, aggiungendo che il paese avrà bisogno di almeno due revisioni positive per riottenere la fiducia degli investitori internazionali. Il board del Fmi dovrebbe discutere della seconda tranche durante un incontro del 10 settembre.
La Banca del Portogallo ha dichiarato che le banche del paese a maggio hanno richiesto alla Bce finanziamenti per 35,8 Mld€ dai 17,7 Mld€ di aprile. Allo stesso tempo Moody’s ha dichiarato che le banche greche hanno richiesto alla Bce circa 89,4 Mld€, quasi il doppio rispetto a 6 mesi fa.
L’asta portoghese del titolo a 5 anni di ieri ha registrato una buona domanda, a fronte di un rialzo dei tassi rispetto all’asta precedente (4,657% da 3,701%). In Italia gli ordini sul nuovo Ccteu dicembre 2015 sono arrivati a circa 6 Mld€ circa per la parte cash. Sempre in Italia oggi ci sarà l’asta sul Btp indicizzato all’inflazione per 1-1,5 Mld€.
Trichet in un’intervista a Repubblica ha dichiarato che la manovra italiana va nella giusta direzione, ma bisognerà aspettare l’esito dell’analisi della Commissione europea.
Negli Usa tassi di mercato in calo dopo la pubblicazione del comunicato successivo alla riunione della Fed, in cui la banca centrale ha utilizzato parole che evidenziano come il recupero dell’economia, sta risentendo di alcuni fattori di potenziale debolezza. In particolare, rispetto alla precedente riunione la Fed ha enfatizzato come l’apertura di nuovi cantieri edilizi rimanga su livelli depressi e che al contempo “le condizioni finanziarie manifestano un minor supporto alla crescita economica, riflettendo in larga misura gli sviluppi al di fuori degli Usa”.
Con riferimento all’inflazione la Fed ha sottolineato come sia emerso un trend decrescente. Infine non è stata fatta alcuna menzione sulla prossima scadenza (30 giugno) dell’ultima manovra ancora in essere, quella cioè del programma Talf riferito al solo comparto degli immobili commerciali, pur confermando la debolezza di tale settore.
Tali indicazioni riflettono la presa d’atto del potenziale impatto sugli Usa delle vicende europee in un cotesto di spinte inflattive in ulteriore diminuzione. Di conseguenza l’ipotesi di tassi fermi per un periodo esteso di tempo, ribadita nel comunicato, appare riferirsi ad un periodo anche superiore al semestre.
Per la quarta volta consecutiva, Hoenig è risultato dissenziente, preferendo piuttosto rendere meno cogente il citato impegno al mantenimento dei tassi fermi per un periodo lungo. Sul fronte macro, le vendite di nuove case di maggio hanno registrato un calo mensile del 32% a maggio, risentendo anche esse della fine degli incentivi al settore scaduti ad aprile.
Le indicazioni macro insieme al comunicato della Fed lasciano aperta la possibilità di ripresa e/o proroga di alcuni dei programmi in precedenza implementati, a fronte della possibilità di un’ulteriore manovra di stimolo fiscale governativa laddove il comparto immobiliare risentisse in modo prolungato della fine degli incentivi.
Valute: euro poco sotto 1,23 vs dollaro questa mattina. Il cross potrebbe ancora essere molto collegato all’andamento degli spread di tasso sul comparto obbligazionario dell’area euro. Nel breve primo supporto in prossimità di 1,2240.
Yen contrastato durante la notte: apprezzamento vs dollaro e deprezzamento vs euro. Possibile un raggiungimento del supporto 89 vs Usd. Verso euro ieri il cross ha raggiunto area 110 per poi rimbalzare. Stabile lo yuan cinese vs dollaro. Un adviser della banca centrale cinese ha dichiarato che lo yuan si può apprezzare del 3% vs dollaro entro fine 2010 qualora l’euro si stabilizzi.
Materie Prime: giornata negativa per la maggior parte delle componenti dell’indice GSCI. Tra i peggiori figurano gli energetici guidati dal gasolio (-3,5%). Il greggio Wti ha perso l’1,9% a causa dell’aumento oltre le attese delle scorte Usa. In controtendenza il gas naturale (+1%). Andamento contrastato tra i metalli industriali e gli agricoli. Negativi i metalli preziosi con l’oro che ha perso lo 0,5% e l’argento il 2,3%.
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