Società

Per Wall Street una farsa di riforma finanziaria

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Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha fatto del suo meglio, nel proporre una profonda riforma che in qualche modo ponesse il sistema bancario e finanziario Usa di fronte alle proprie responsabilita’ dopo che e’ stato evidente a chi andassero le colpe del quasi-collasso dei mercati nell’ottobre 2008.

Ma di fatto la nuova legge varata dal Congresso (le due versioni di Camera e Senato sono state appena ricongiunte) testo che Obama si appresta a firmare alla Casa Bianca entro il 4 luglio, festa dell’Indipendenza, e’ una delusione e peggio un “tradimento”. La legge che avrebbe dovuto rispondere alle esigenze di trasparenza, assenza di leverage nel sistema, divieto delle pratiche speculative per i soggetti “istituzionali” che negli ultimi anni hanno intaccato con un virus malefico l’economia americana e quella mondiale, e’ una legge fiacca, asservita agli interessi dei poteri forti di Wall Street, e’ anzi una “farsa” per cui, chi sperava in una buona riforma per “sanare” e “curare” un sistema capitalistico fondato sulla speculazione e ormai fuori controllo, dovra’ ricredersi. E i pochi costi in piu’ saranno passati dalle banche alla clintela, coi soliti sotterfugi. Infatti i tioli bancari oggi sono tutti in netto rialzo oltre il benchmark.

E soprattutto e’ chiaro che cio’ che doveva essere evitato, il possibile ripetersi di aventi catastrofici sui mercati finanziari come quelli dell’ottobre 2008, non sara’ evitato ma anzi ancora incoraggiato. Come spiega un osservatore a Washington “molte dlle misure che offrivano in partenza le maggiori chances per rimodellare il modo con cui Wall Street conduce il suo business sono state eliminate, indebolite o rese irrilevanti”…

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