(Teleborsa) – Le autorità di vigilanza devono dare il loro contributo per superare la crisi. A sostenerlo il presidente uscente di Consob, Lamberto Cardia, all’assemblea annuale che si tiene oggi a Milano, indicando come soluzione il riesame complessivo del “perimetro della regolamentazione”. È urgente ricondurre nel perimetro delle regole e della vigilanza transazioni che avvengono fuori mercato e strumenti finanziari creati dall’innovazione finanziaria, come gli hedge fund e i credit default swap (CDS). Bisogna poi sottoporre a regolamentazione le agenzie di rating, che nel 2008 hanno favorito l’insorgere della crisi e gli analisti finanziari. Relativamente al mercato azionario, la borsa di Milano ha risentito della crisi più delle altre maggiori piazze finanziarie, a causa delle dimensioni ridotte del nostro mercato, passando ad una capitalizzazione di mercato inferiore ai 400 miliardi di euro dai 730 mld di inizio 2008. La crisi recente, inoltre, ha ulteriormente scoraggiato i nuovi ingressi (13) e favorito le uscite (27). La borsa deve tornare a essere quello che la teoria classica ha da sempre immaginato: un grande bacino di risparmio, al quale possano attingere le imprese per finanziare la crescita, puntando su innovazione e competitività. La borsa ha potenzialità inespresse come motore di sviluppo dell’economia, assicura Cardia. La Consob torna poi ad evidenziare i rischi di graduale marginalizzazione per la piazza finanziaria di Milano a seguito della fusione avvenuta tre anni fa con il London Stock Exchange. Il centro dei meccanismi decisionali, infatti, appare concentrato su Londra.