Uno degli economisti di Merrill Lynch, la banca d’affari rilevata da Bank of America durante la crisi dell’ottobre 2008, si sbilancia con una delle previsioni “istituzionali” piu’ rialziste di Wall Street sull’andamento dell’oro, prevedendo il raggiungimento di quota $1500 l’oncia entro la fine del 2011. “Siamo rialzisti sull’oro da oltre un anno e mezzo e ci piace ancora” ha detto a Bloomberg Francisco Blanch, responsabile delle “global commodities research” a New York.
Proprio nel momento in cui veniva diffusa questa previsione di Blanch, l’oro ha subito un’ondata di vendite, che ha fatto perdere al metallo circa $22, senza che ci fosse alcuna notizia oltre a che questa, e cioe’ che Merrill prevede quota $1500 entro il 2011.
L’oro va trattato con la massima cautela. La maggior parte degli investitori internazionali che speculano sull’oro (futures, ETF e lingotti) lo fanno soprattutto perche’ il metallo giallo continua a salire di prezzo. Che e’ il tipico comportamento di un asset, qualsiasi esso sia, nella fase finale di di una “bolla” (nel periodo 2005-2008 erano i prezzi delle case negli Stati Uniti, nel 1998-2000 i titoli internet).
In teoria il rialzo dell’oro puo’ essere giustificato dalle aspettative di ulteriori turbolenze sui mercati finanziari e dalle previsioni di un’ondata di iper-inflazione simile a quella di cui parla Alan Greenspan (leggere: Greenspan: America come Grecia) e di cui per adesso non c’e’ la benche’ minima traccia. Tuttavia lo scetticismo rimane, se si valuta, con calma, che i prezzi del metallo prezioso sono praticamente quintuplicati a $1250 l’oncia rispetto al prezzo di inizio 2001 quando la quotazione era di $260.
Per le stime di Francisco Blanch, responsabile delle “global commodities research” a New York, sul prezzo del petrolio da oggi a fine 2011