(Teleborsa) – In deciso ribasso le principali borse europee al giro di boa, con un vento freddo che soffia dalla Cina. La seduta borsistica del paese asiatico, infatti, è stata piuttosto grigia vista la drastica revisione al ribasso del superindice economico per un errore di calcolo. Il dato relativo al mese di aprile si attesta dunque a +0,3% dal +1,7% della precedente, evidenziando un rallentamento nella crescita economica dopo il boom del primo trimestre. Il clima non si è rasserenato neanche dopo la sigla dell’accordo commerciale storico tra Cina e Taiwan, che sembra mettere fine alla lunga ostilità tra i due paesi che dura ormai da 60 anni. Era da circa due anni che si lavorava per raggiungere un’intesa di cooperazione economica, che prevede la diminuzione delle tariffe per circa 800 prodotti. Tornando nel vecchio continente, i mercati finanziari non hanno tratto alcun beneficio dalle dichiarazioni di Christian Noyer, membro del consiglio direttivo della Bce, che ha cercato di gettare acqua sul fuoco divampato a seguito delle preoccupazioni del mercato per la scadenza del finanziamento a un anno da 442 miliardi di euro in programma questa settimana, precisamente il 1° luglio. Noyer ha assicurato che “la Bce e l’eurosistema faranno ciò che è necessario per assicurare la liquidità ”. Secondo Noyer le banche francesi non dovrebbero avere problemi nel ripagare il debito mentre altre banche europee potrebbero “soffrirne”. Sugli altri mercati va segnalato il forte calo della divisa di eurolandia,sotto quota 1,22 usd, mentre il prezzo dell’oro scivola a 1.237 usd/oncia e quello del petrolio a 76,72 usd/barile, nonostante le preoccupazioni per la tempesta tropicale Alex nel Golfo del Messico. Alle 12.30, Bruxelles mostra un calo del 2,3% a 2405,22 punti, Zurigo una perdita dell’1,58% a 6211,42 punti, Parigi un ribasso del 2,66% a 3482,22 punti ed Amsterdam un decremento del 2,24% a 323,05 punti. Segno meno anche per Francoforte -2,22% a 6020,75 punti, Londra -2,04% a 4968,24 punti e Madrid -3,16% a quota 9381,9. A livello settoriale pesano soprattutto le materie prime, le costruzioni e le auto, in un contesto tutto al ribasso.