(Teleborsa) – Il dato è tratto. Dopo una 24 ore di trattative serrate e circa venti giorni di negoziazioni si risolve, con l’approvazione di tutti, la spinosa questione degli esuberi di Telecom Italia, che aveva annunciato qualche tempo fa licenziamenti per 6.800 dipendenti nei prossimi due anni, di cui 3.700 entro il 2011. L’accordo c’è stato ed è stato firmato oggi presso il Ministero dello sviluppo economico, fra la contentezza di tutti: azienda, Governo e sindacati. Lo sblocco delle trattative si era avuto ieri pomeriggio, quando la Telecom aveva fatto sapere di essere disposta a trattare per la mobilità volontaria. L’intesa prevede la mobilità volontaria per 3900 dipendenti e contratti di solidarietà e formazione per altri 2220 dipendenti. Questi ultimi comprendono una buona fetta di lavoratori privi di qualsiasi tutela, che verranno reinseriti in settori chiave per l’azienda, oltre a 450 lavoratori della controllata Share Service Center e 470 dipendenti del servizio “1254”. Per i lavoratori già in mobilità, che non potranno accedere alla pensione a causa della mancanza di finestre, dopo il varo della Manovra, l’azienda si è impegnata a coprire sino al 90% della retribuzione nel periodo scoperto. Si è tenuta presso il Dicastero di Via Veneto, alla presenza del Ministro del Lavoro e Politiche Sociali, Maurizio Sacconi e del Vice Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, anche la conferenza stampa per la firma. “E’ un segnale di maturità da parte di tutte le parti: sindacato, azienda e per certi versi anche il Governo – ha affermato il Vice Ministro Romani – si tratta di un’intesa molto importante perché fino a poco tempo fa eravamo sull’orlo della rottura”. “E’ certamente una buona notizia perché fino a poche settimane fa il quadro era ben diverso con i licenziamenti unilaterali – ha affermato il Ministro Sacconi – oggi le parti hanno raggiunto un accordo sul ridimensionamento attraverso i contratti di solidarietà o con esodi su base volontaria e adeguati investimenti sulla formazione. Confido che la razionalizzazione, se accompagnata da investimenti, può dare occupazione anche a molti giovani”. E l’azienda non nasconde la sua soddisfazione. “Sono soddisfatto per il tipo di soluzione trovata; è un accordo pieno di valori positivi”, ha detto il responsabile del personale, Antonio Migliardi, ricordando che la vertenza è stata piuttosto complessa.