(Teleborsa) – Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS S.p.A riunitosi oggi sotto la presidenza dSebastien Egon Fürstenberg ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010. L’utile netto del semestre è pari a 10,7 milioni di euro, in aumento del 6,8% rispetto a 10 milioni di euro dell’omologo periodo dell’esercizio precedente. Il margine di intermediazione registra un incremento pari al 18,5%, da 36,5 milioni di euro a 43,2 milioni di euro. Tale incremento conferma la capacità del Gruppo di produrre marginalità anche in un contesto macroeconomico difficile Il margine di interesse, pari a 10,7 milioni di euro, registra una diminuzione rispetto ai 12,1 milioni di euro del primo semestre 2009 (-11,4%). Il risultato netto della gestione finanziaria evidenzia un incremento del 17,3% rispetto all’omologo periodo dell’esercizio precedente, da 31,1 milioni di euro a 36,5 milioni di euro. Tale risultato appare soddisfacente in considerazione del difficile contesto in cui è stato realizzato. La raccolta totale ha raggiunto a fine semestre 2.390 milioni di euro, con un incremento del 35% rispetto ai 1.771 milioni di euro al 31 dicembre 2009. Nel dettaglio, 1.146 milioni di euro risultano da raccolta da banche e 1.244 milioni di euro derivano da raccolta presso la clientela, dei quali 1.158 tramite i conti deposito on line Rendimax e Rendimax vincolato. Nel corso del primo semestre 2010 il Gruppo Banca IFIS ha registrato un turnover pari a 2.343 milioni di euro,in crescita del 49,6% rispetto al 30 giugno 2009. Le prospettive per il Gruppo Banca IFIS si confermano positive e consentono ottimismo sull’andamento della gestione per il secondo semestre 2010. “I numeri del primo semestre dell’anno evidenziano a tutti i livelli una crescita rispetto al primo semestre 2009 a testimonianza del successo che la Banca riesce a registrare sul mercato”, ha dichiarato Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS. “Si incrementano gli impieghi, la raccolta e anche il risultato economico ne trae beneficio, grazie anche al mantenimento di livelli nella qualità del credito soddisfacenti, considerando le difficili condizioni di mercato”.